Storie luccicanti per farci sognare

di Valeria Braghieri

«C os'è questo look alla Mary Poppins?» «Pensavo che con i gioielli giusti...» «i gioielli giusti, stanno nella Torre di Londra...». A smorzare gli entusiasmi della poverina, vestita in maniera improbabile e vagamente sciatta, una lucidissima, implacabile Lauren Bacall. Cercava di istruire la sprovveduta amica sul fatto che solo pochi gioielli sono in grado di raddrizzare un look, una giornata, una vita. E che solo certi gioielli sono davvero degni di questo nome. Come quelli appartenuti alla principessa austriaca Maria Antonietta: brillanti, diamanti e perle non visti in pubblico per oltre due secoli, che saranno messi all'asta mercoledì a Ginevra. Una perla naturale in un ciondolo di diamanti, del valore di 2 milioni di dollari, una collana di perle naturali e diamanti e un paio di orecchini di perle e diamanti (entrambi stimati intorno ai 300mila dollari). O come il pezzo forte di un'altra collezione, il diamante rosa «The Pink Legacy», chimicamente talmente puro da non contenere praticamente azoto e battuto all'asta qualche giorno fa, sempre a Ginevra, per 50 milioni di dollari. Ma questi sono pezzi che, con buona pace di Lauren Bacall, possono agghindare solo tre o quattro donne in tutto il mondo. Tutte le altre, devono scendere di carati e pretese. Ma mai troppo. Quando si tratta di gioielli, aspirare, desiderare, sognare, sono tutti verbi d'obbligo. Perché i gioielli non sono mai solo oggetti, sono omaggi, dimostrazioni, appartenenza, storia, vanto, esibizione. Li indossiamo per gli altri, ma ancora di più per noi stessi e li guardiamo, li tocchiamo, ci giocherelliamo, ci intratteniamo in loro compagnia e in compagnia della storia che ci luccica dentro. Perché nei gioielli, più che in qualunque altra cosa, rimangono infilate storie e ricordi e promesse e addii. Aveva ragione, quella poverina strapazzata da Lauren Bacall nel film, a pensare che dei gioielli potessero sistemare le cose.

Rianimano mise tristanzuole, correggono facce che si sono svegliate male, consolano da giornate sbagliate e da tante altre mancanze. Sono agili, leggeri, facilmente trasportabili, proprio per seguirci ovunque. Come ombre luminose.

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