Coronavirus

La tv di Stato. "Si rischiano 3,5 milioni di vittime"

È il più terribile avvertimento dell'Iran sulla diffusione del coronavirus. "Milioni" di persone potrebbero morire se continuassero a ignorare i consigli per preservare la loro salute

La tv di Stato. "Si rischiano  3,5 milioni di vittime"

È il più terribile avvertimento dell'Iran sulla diffusione del coronavirus. «Milioni» di persone potrebbero morire se continuassero a ignorare i consigli per preservare la loro salute. La previsione è della giornalista della tv di Stato, e medico, Afruz Eslami. In trasmissione ha citato uno studio della prestigiosa Sharif University of Technology di Teheran. «Se le persone cominciano a collaborare ora, l'Iran conterà 120mila contagi di coronavirus e 12mila morti prima della fine della pandemia; se la collaborazione sarà media, i casi saranno 300mila e i decessi 110mila; se la cittadinanza non seguirà le regole, il sistema sanitario collasserà». Ma non finisce qui la giornalista avverte: «Se le strutture mediche non saranno sufficienti, ci saranno 4 milioni di casi e moriranno 3,5 milioni di persone».

Il fatto che a riportarlo sia la tv di Stato strettamente controllata rappresenta un grande cambiamento per un Paese in cui la classe dirigente ha negato per giorni la gravità della crisi. Ieri si sono registrati 135 nuovi decessi che hanno portato il bilancio complessivo del Paese a 988, nonostante siano state ridotte le celebrazioni per la festa del fuoco che precede il Capodanno iraniano. Il coronavirus finora ha infettato circa 16.000 persone, e 1.178 nuovi casi sono stati confermati solo nelle ultime 24 ore. È intervenuto anche il leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, che ha proibito i viaggi «non necessari». Ma lunedì notte folle inferocite si sono precipitate nei cortili del santuario Imam Reza di Mashhad e del santuario Fatima Masumeh di Qom. I credenti di solito pregano lì 24 ore al giorno, sette giorni su sette, toccando e baciando il santuario. Lunedì, la tv di stato aveva annunciato la chiusura dei santuari. Da lì la furia delle proteste.

Le autorità religiose e un importante seminario di Qom hanno definito la manifestazione un «insulto» al santuario e hanno invitato i fedeli a fare affidamento su «saggezza e pazienza». I santuari iraniani attirano sciiti da tutto il Medioriente per i pellegrinaggi, contribuendo probabilmente alla diffusione del virus.

In questi giorni le autorità hanno intensificato anche i controlli per scoraggiare gli iraniani che intendono viaggiare per raggiungere la famiglia in occasione della festività del Nowruz, il Capodanno persiano, il 21 marzo.

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