RomaNessuna implicazione della Diocesi di Roma nella maxi-inchiesta «Mafia Capitale». Il vicariato in una nota precisa di essere «del tutto estraneo» alle attività della cooperativa «Domus caritatis» e dal Consorzio «Casa della solidarietà», sottolineando come non siano «riconducibili all'Ente ecclesiastico Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e di San Trifone - l'ente religioso implicato nell'inchiesta sulla cupola mafiosa di Roma - di cui è in corso la procedura di estinzione».
In una nota in cui si ricostruisce l'intera vicenda, il cardinale Vallini spiega che la pulizia c'è già stata da tempo e che da anni è fortemente impegnato nel fare chiarezza sulle attività dell'ente ecclesiastico. Per questo ha disposto due visite canoniche e ha stabilito che l'Arciconfraternita non sottoscriva nuove convenzioni.
La prima visita risale al marzo del 2010 quando Vallini dispose una «ricognizione della vita associativa, delle iniziative e delle attività» per accertarne la corrispondenza con lo statuto. In quell'occasione il vicario del Papa per la diocesi di Roma chiese all'Ente ecclesiastico di astenersi dal concorrere a bandi pubblici per ottenere «finanziamenti diretti alla realizzazione di nuovi progetti, oltre quelli già posti in essere». Una decisione presa perché durante la visita canonica fu accertato come la natura dell'Arciconfraternita fosse di «impresa sociale» più che «ente ecclesiastico di culto e di religione». «La natura canonica dell'Arciconfraternita e le finalità statutarie della stessa - si legge nella nota - non giustificavano l'attività svolta dall'ente ecclesiastico».
Inoltre, dalla indagine risultò che l'Ente «aveva utilizzato lo strumento del subappalto a favore di Cooperative sociali con personale delle stesse, contravvenendo alle norme di legge». Da qui la decisione del cardinale Vallini: «Divieto di nuove convenzioni e accreditamenti diretti con la pubblica amministrazione».
Il 19 novembre 2013 il vicariato dispose una seconda visita canonica «di verifica», per accertare che l'Arciconfraternita avesse provveduto alle indicazioni della Diocesi.«Tutto è stato rispettato - conclude la nota del Vicariato - e l'estinzione dell'ente ecclesiastico è prevista entro fine anno. Il Vicariato di Roma è dunque del tutto estraneo».
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