Quella secolare lotta di classe tra madama pera e villico formaggio

Quante volte vi sarà capitato di sentir citare, solo per la rima buffa, il vecchio proverbio: «Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere»?
Probabilmente molte. E magari vi sarà anche capitato di chiedervi qual è il suo significato. Perché, insomma, con tutto il rispetto per la saggezza degli antichi, non sembra voler dire un gran che. Bene, il dubbio se lo è posto anche Massimo Montanari il quale, essendo un medievista e uno degli storici dell’alimentazione più noti al mondo, è stato anche capace di trovare la risposta. E non una risposta da poco. Ha scoperto che in quella frase è racchiusa un bel pezzo della storia alimentare del Vecchio continente e anche la memoria di un violento scontro fra ceti durato qualche secolo.
Possibile? Sì, perché, come spiega Montanari in Il formaggio con le pere (Laterza, pagg. 162, euro 15) il detto in questione è solo l’ultimo superstite di una serie di massime scherzose ma anche classiste che si diffusero per tutta Europa tra Quattrocento e Cinquecento: «Formaggio, pero, pan, pasto da villan - Formaggio, pan e pero, pasto da cavaliero», «Ni en burlas ni en veras con tu señor no partas peras»...
Questi detti riassumevano in soldoni un cambiamento epocale. La dieta dei nobili, notoriamente carnivora, stava iniziando a incorporare cibi prima classicamente contadini, come il formaggio. Li trasformava in prelibatezze da accostare alla frutta, tra cui le delicatissime pere, a fine pasto. Una scelta che comportava un ulteriore «saccheggio» di questi beni a danno delle tavole dei villani, che non li usavano per sfizio, ma per riempirsi la pancia. E visto che, a partire dalla medicina galenica, gli esseri umani venivano descritti come diseguali e inadatti a mangiare le stesse cose (buona scusa perché i signori mangiassero meglio) anche con le forme proverbiali si diffondeva l’idea che i contadini andassero allontanati da certi cibi o da certi loro accostamenti.


Ovviamente la parte più alfabetizzata del mondo delle campagne reagì allo scippo e coniò i suoi proverbi antisignorili: «A chi mangia le pere con il padrone non toccano le più belle». Così molto prima che queste tensioni si trasformassero in lotte agrarie, aveva già preso forma una guerra della parola a colpi di rima. E questa guerra della parola Montanari ce la racconta tutta.

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