È il lento logoramento da fuoco amico. La sinistra francese soffre e si spara addosso. Partono accuse, colpi bassi e denunce. Va in scena il suicidio della gauche che ha deciso di copiare le primarie «à litalienne». È dallinizio dellanno che in Francia i candidati alle primarie si combattono senza risparmiarsi scandali e accuse: Hollande, Aubry, Royale, e prima dello scandalo sessuale anche Strauss Kahn. Tutti contro tutti. François Hollande contro Segolène Royale, da marito e moglie a nemici giurati con tanto di lettera pubblica dei figli in cui imploravano di non candidarsi uno contro laltro. Lo scontro si è sempre più acutizzato tra i due; da una parte i sostenitori di lei che parlano di lui come «luomo senza qualità». Un ritratto del medio funzionario statale; cè chi indaga sul recente cambiamento di look: la perdita di qualche chilo, un abito di buon taglio e gli occhiali che lo ringiovaniscono un pochino (ha 57 anni). Dallaltra lei esce come «La grande sconfitta», quella che ha dimenticato che divisioni e scontri interni fanno male e che la sua sconfitta nel 2007 contro Sarkozy è stato anche per questo.
Stessa guerra era stata dichiarata anche a Dominique Strauss Kahn, quando ancora lo scandalo sessuale non aveva stoppato la sua carriera. La sua volata nei sondaggi aveva davvero fatto paura. I sondaggi lo davano vincente contro Sarkozy al 60 per cento. Fango addosso. Così da una parte il partito continuava a indicarlo come il cavallo forte su cui puntare, dallaltro lo accusava di essere «troppo ricco e snob». Sui giornali di sinistra il caso della Porsche veniva sbattuto in prima pagina. Strauss Kahn era il simbolo della sinistra «allultra caviale» che la base del partito rigettava, i giornali amici hanno denunciato i lussi, il palazzo antico in centro di Parigi, la grande casa a Washington, le due piscine e villa a Marrakech.
Con il meccanismo delle primarie il partito socialista, orfano dalluscita nel 2002 di Lionel Jospin di una vera leadership, le ambizioni personali e le invidie si sono scatenate. Lo stesso Strauss Kahn che a gennaio aveva confidato alla Aubry la sua intenzione di candidarsi, aveva posto come condizione un passo indietro di Hollande. E pensare che al Ps avevano creduto che il metodo allitaliana, fosse un meccanismo semplice per costruire lunità che non avevano.
Anche gli spagnoli del Psoe stavano per cadere nella trappola. Il dibattito sulle primarie si era innescato subito dopo la dichiarazione di Zapatero che lasciava la politica. La macchina delle primarie stava scaldando i motori quando Carme Chacon, ministro della difesa, tra le favorite alla successione, aveva stoppato tutto ritirando la sua candidatura. «Voglio evitare una spaccatura allinterno del partito», aveva spiegato lei. Chiuso il discorso con le primarie, il Psoe ha optato per la scelta stabilita dal Congresso straordinario. Il candidato favorito- e probabilmente a questo punto lunico- è Alfredo Perez Rubalcaba.
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