Gian Maria De Francesco
da Roma
«Ben fatto! Sono sicuro che è una buona legge ed era giusto farla». Il ministro dellEconomia, Giulio Tremonti, ha commentato lapprovazione del Senato in quarta lettura della riforma del risparmio senza nascondere lentusiasmo. Palazzo Madama ha dato il via libera alla nuova legge dopo due voti di fiducia (sugli emendamenti proposti dal governo su Bankitalia e sul falso in bilancio) con 142 voti favorevoli e 24 contrari. Per lentrata in vigore della nuova legge, che istituzionalizzerà il nuovo regime della Banca dItalia del dopo-Fazio, bisognerà aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
La Banca centrale europea ha già promosso le nuove regole italiane. In un parere ufficiale diffuso ieri lEurotower «nota con piacere che il governo italiano ha accolto molte osservazioni» formulate dalla Bce e «si compiace» degli emendamenti che introducono il principio di collegialità per il processo decisionale del Direttorio. Le procedure di nomina sono riconosciute conformi al Trattato Ue. Listituto guidato da Jean-Claude Trichet ha tuttavia osservato che «è opportuno mantenere una chiara distinzione tra le procedure relative alla concorrenza e le decisioni in materia di vigilanza bancaria».
La Bce ha comunque puntualizzato che vi sono casi in cui una fusione bancaria è necessaria per dare stabilità a un sistema pur restringendo la concorrenza. Per questo motivo sarebbe opportuno prevedere una norma secondo la quale lAntitrust potrebbe autorizzare una concentrazione sulla base di una richiesta di Bankitalia fondata da motivi di stabilità. In buona sostanza, da Trichet è giunta una formale «benedizione» a una nuova ondata di consolidamento in Italia dopo le polemiche scatenate dalle Opa estive su Banca Antonveneta e Bnl. LEurotower, infine, ha accolto con favore la decisione del governo di consultarla, una volta avvenuto il trasferimento delle quote della Banca dItalia in mano agli istituti di credito italiani (per il quale è stata prevista una moratoria di tre anni), per mantenerne lindipendenza finanziaria.
Intanto, negli ambienti della maggioranza e in quelli finanziari si manifesta entusiasmo per il provvedimento che nasce dallesigenza di impedire il ripetersi di scandali finanziari che hanno danneggiato gli investitori come i casi Parmalat e Cirio. Per il vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, si è trattato di un «provvedimento indispensabile per garantire tutti i risparmiatori, pesantemente colpiti nei loro interessi dai crac finanziari ancor prima della vicenda che ha riguardato la Banca dItalia. Con la nuova legge il futuro sarà per tutti più sicuro». Per il presidente dei senatori di Forza Italia, Renato Schifani, la nuova legge «garantirà un nuovo sistema di controllo sulle banche». «Spiace - ha aggiunto - che lopposizione, anziché condividere questa scelta coraggiosa, si sia arroccata su posizioni al solito preelettorali e strumentali». Il relatore del ddl, Maurizio Eufemi dellUdc, ha espresso una sola preoccupazione: «il ruolo minoritario del Parlamento nella complessa procedura di nomina dei vertici di Bankitalia» precisando che il presunto ammorbidimento delle pene per il falso in bilancio va letto insieme alle modifiche già introdotte sul market abuse.
Assogestioni, lassociazione delle imprese di gestione del risparmio, ha plaudito alla riforma che «sancisce - ha dichiarato il presidente Guido Cammarano - il fondamentale principio della trasparenza come elemento essenziale delle regole di mercato».
Vale la pena, infine, ricordare per sommi capi la portata rivoluzionaria del provvedimento diventato legge. A partire dalla nomina del governatore di Bankitalia i cui criteri sono stati ribaltati. La proposta dovrà essere effettuata dal presidente del Consiglio, sentito il Consiglio superiore di Via Nazionale, e dovrà essere ratificata da un decreto del presidente della Repubblica. Il mandato del governatore è fissato in sei anni (non è più una carica vitalizia, ndr) ed è rinnovabile una sola volta. Le decisioni a Palazzo Koch dovranno essere assunte collegialmente, essere motivate e avere forma scritta. La competenza in materia di concorrenza passerà allAntitrust, ma sulle operazioni di concentrazione continuerà a vigilare Via Nazionale.
Istituita, inoltre, presso Palazzo Chigi una commissione per la tutela del risparmio che potrà procedere dufficio o su segnalazione dei risparmiatori contro eventuali violazioni della legge e segnalarle allautorità giudiziaria. Lintreccio tra banche e imprese sarà dipanato fissando limiti severi alla possibilità di concedere credito ai soci di un istituto.
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