Una rivalutazione del capitale fino al doppio rispetto ai concorrenti «Formula 1» e i profili di rischio

Parlare di investimenti azionari in un periodo come questo suona quantomeno strano. Non è necessario essere psicologi per capire che gli investitori vedono come fumo negli occhi tutto ciò che, anche lontanamente, può avere a che fare con la Borsa e con gli indici azionari. Eppure è proprio in queste fasi che gli investitori più intraprendenti costruiscono le loro fortune per gli anni a venire. Guardiamo a cosa è accaduto tra il gennaio 2001 e il marzo 2003. In quei 15 mesi, l’indice Fideuram dei fondi azionari segnò una perdita del 32,85%, quello dei bilanciati un -14,72% mentre l’indice degli obbligazionari guadagnò il 3,4%.
Tuttavia, chi avesse investito a fine marzo 2003, per mantenere l’investimento a fine dicembre 2007, in fondi obbligazionari avrebbe poi guadagnato solo l’8,19% mentre con i fondi bilanciati il guadagno avrebbe potuto toccare quota 25,25% e con gli azionari addirittura il +67,79%. Risultati che, nel caso fossero stati scelti i prodotti Azimut, uno dei pochi gruppi di asset management indipendenti italiani quotati in Borsa, sarebbero potuti essere ancora più gratificanti.
Infatti, sottoscrivendo Azimut bilanciato, che nel periodo tra gennaio 2001 e marzo 2003 aveva perso (-11,15%), ma meno rispetto all’indice di categoria, l’investitore avrebbe potuto contare su una rivalutazione del capitale, tra marzo 2003 e dicembre 2007, del 50,38% praticamente il doppio della media dei concorrenti. Per coloro che, invece, guardano alle potenzialità dei mercati finanziari e, al contempo, alle performance annuali, Azimut mette a disposizione i fondi Formula 1. Sono Fondi con diversi profili di rischio e un elemento in comune: una gestione che punta a ottenere un risultato positivo alla scadenza di ciascun anno solare.
Il contenuto azionario dei tre fondi ha un tetto massimo del 30% per Formula 1 conservative, del 50% per Formula 1 balanced e fino al 100% per quello più aggressivo (Formula 1 high risk). Fondi studiati appositamente per investitori non in grado di affrontare una oscillazione anche sensibile nel valore dei loro investimenti e che consentono di ridurre le perdite nelle fasi di ribasso partecipando in modo comunque significativo alle fasi di rialzo.

Infatti, i comparti conservative, balanced e high risk, nel periodo gennaio 2001- marzo 2003, hanno registrato, rispettivamente le seguenti performance: +2,62%, -0,74% e -11,12%. Nel periodo di rialzo delle Borse, tra marzo 2003 e dicembre 2007, il Fondo conservative ha guadagnato il 16,4%, il balanced il 25,23% e l’high risk il 49,77%.

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