Coronavirus

Aeroporti "ridimensionati": ​gli aerei restano a terra

Gli aeroporti di Roma riducono l’operatività per l’epidemia da coronavirus. Riprenderanno a operare superata l’emergenza. A Milano chiude Linate

Aeroporti "ridimensionati": ​gli aerei restano a terra

Anche gli aeroporti chiudono per l’epidemia da coronavirus. Aeroporti di Roma ha predisposto un piano di ridimensionamento dell’operatività dei terminal passeggeri di Fiumicino e Ciampino. La decisione si è resa necessaria a causa delle molteplici cancellazioni di voli da e per l’Italia annunciate da molte compagnie aeree che operano normalmente sui due scali della capitale. Il Paese si prepara a restare a terra.

"A partire da martedì 17 marzo, nell’aeroporto Leonardo da Vinci verrà temporaneamente chiuso il Terminal 1". Ad annunciarlo Adr in una nota. Tutte le operazioni di check-in, i controlli di sicurezza e la riconsegna bagagli verranno effettuate al Terminal 3 che resta operativo. Inoltre, da venerdì 14 marzo verrà chiuso il terminal per i passeggeri dei voli di linea dell’aeroporto G.B. Pastine di Ciampino. Rimarranno invece invariate le attività di aviazione generale, quelle degli enti di Stato e l’aviazione cargo. Le piste di volo dei due scali rimarranno pienamente agibili e non subiranno variazioni operative. I terminal passeggeri degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino riprenderanno a operare regolarmente non appena sarà superata l’attuale fase di emergenza.

Il pericolo coronavirus, che sta costringendo l’Italia e gli italiani a grossi sacrifici e che sta arrivando pian piano anche in altri Paesi europei, obbliga le compagnie aeree a cancellare voli o ad accorparli. Se ieri mattina lo scalo romano di Fiumicino era frequentato da diverse persone in arrivo e in partenza, armate di pazienza visti i controlli con i termoscanner e i moduli di autocertificazione da compilare (obbligatorio per gli italiani), così non è stato ieri sera. In poche ore tutto, o quasi, è cambiato.

Volare, sia a livello nazionale che internazionale, dopo le decisioni prese da diversi Stati di chiudere i loro cieli all’Italia, sta diventando sempre più difficile. Portogallo, Spagna, Regno Unito, Ucraina, Kuwait, Libano sono solo alcuni dei Paesi che si sono aggiunti oggi alla già lunga lista di divieti di volo. Intanto, a quanto racconta Repubblica, la situazione all'aeroporto Leonardo Da Vinci nella giornata di eri era tutt’altro che sotto controllo.

Dovevano essere stati attivati controlli per difenderli dal virus e invece non è stato così. Almeno in molti casi. I passeggeri spesso erano in coda, ammassati come bestie. "Altro che prevenzione, questo è il perfetto incubatore per il coronavirus" , diceva sempre a Repubblica una signora esasperata. Nella mattinata di ieri all’aeroporto di Fiumicino, al controllo passaporti degli arrivi internazionali, i varchi aperti per gli europei erano tre su 40 postazioni. La coda di viaggiatori si snodava per decine e decine di metri tra volti stanchi, abbronzati, mascherine di tutti i tipi, da quelle più tecnologiche al fai da te del fazzoletto.

Avevano tutti passato lo scanner che controlla la febbre, ma questo ormai non rassicura nessuno vista la quantità di casi senza sintomi. In mano tenevano tutti il foglio che da quando l’Italia e stata tutta dichiara zona rossa devono compilare, spigando chi sono e dove vanno e perché. La maggior parte stava rientrando dalle vacanze. Partiti quando il virus sembrava faccenda solo della Cina e al massino del nord del Paese. Ora gli scali romani chiudono, si fa per dire. Le loro attività sono ridimensionate.

Intanto, anche Milano si prepara a restare a terra. L’aeroporto milanese di Linate, infatti, chiuderà come conseguenza delle misure per il contenimento del contagio da coronavirus. Secondo quanto apprende l’Agi si attende solo la firma del decreto del ministero dei Trasporti che potrebbe arrivare entro sabato. Alla base di questa decisione c’è la richiesta avanzata anche da altri scali italiani di chiudere in mancanza di traffico aereo.

I voli di Linate saranno dirottati su Malpensa.

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