Il coronavirus fa paura. E, se Milano appare blindata in questo giorno di fine febbraio, Roma deve fare i conti con se stessa. Timore di contagi e psicosi sono dietro l’angolo. Un chiaro esempio di quanto stiamo scrivendo si è verificato solo poche ore fa nella metro cittadina. Panico tra i passeggeri di un treno della linea B della metropolitana romana.
Un uomo di 50 anni, visibilmente sudato e che mostrava segni di affaticamento, è improvvisamente svenuto in mezzo ai passeggeri che gremivano il convoglio. Il fatto è accaduto intorno alle 9.10. La metro si è fermata alla stazione di Colosseo per consentire l’arrivo del personale infermieristico che ha prestato i primi soccorsi all’uomo. Mentre i presenti assistevano con palpabile preoccupazione alla scena.
“Sono intervenuti senza alcuna precauzione, senza alcun protocollo particolare”, racconta il giornalista Davide Di Stefano presente nel vagone. Gli infermieri lo hanno trasportato a braccio fino all’ambulanza che è poi partita in direzione dell’ospedale San Giovanni. Il personale medico, sottolinea il Primato Nazionale, era privo di qualsiasi protezione (guanti, mascherine, tute) che dovevano essere indossate per scongiurare un possibile contagio da coronavirus o altri agenti patogeni.
A causa del malore accusato dal viaggiatore, la metro B di Roma è rimasta ferma per alcuni minuti nella stazione Colosseo, causando lievi ritardi alla circolazione. Terminati i soccorsi, il servizio è tornato progressivamente alla normalità. Intanto si è tenuto ieri sera in prefettura un tavolo sull’allerta coronavirus. Presenti il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e la sindaca della capitale, Virginia Raggi, che hanno disposto la sanificazione straordinaria dei mezzi di trasporto pubblici a Roma e nel Lazio. Secondo quanto si apprende, Cotral avrebbe già disposto le bonifiche del trasporto regionale su gomma. Anche Atac sta provvedendo alla pulizia straordinaria dei mezzi pubblici a causa dell’allerta virus cinese.
Questa è solo una delle misure che la regione e il Campidoglio stanno prendendo: i concorsi pubblici sono stati sospesi, così come le gite scolastiche. Le persone che sono di ritorno dalle cosiddette “zone rosse” sono state invitate a contattare l’Asl di competenza. Nonostante le misure che saranno messe in campo a partire dai prossimi giorni, la regione ha precisato che nel Lazio non ci sono casi autoctoni di coronavirus. E ha invitato ad abbassare i toni.
Una notizia che non trova però d'accordo almeno una parte degli esperti. “Molto probabilmente l’epidemia arriverà anche a Roma, il rischio è oggettivamente molto alto. Però non bisogna aspettare questo momento con terrore. Anche se arriverà un po’ dappertutto, è un’infezione nella maggior parte delle volte banale”.
In un’intervista al Corriere della Sera, Massimo Andreoni, direttore scientifico della società italiana di malattie infettive e tropicali Simit, prova a fare chiarezza sul virus. La capitale, intanto, serra i ranghi e si mostra determinata a respingere la malattia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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