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Scoperte e sorprese fra 2.133 chiese, 113 santuari, 18 musei diocesani e 9 monasteri

Il santaurio di San Francesco di Paola, nel Cosentino, è ormai vicino al milione di visitatori. Ma non sono da meno il monastero di Serra San Bruno e Paravati, il paese di Natuzza Evolo, distanti poco più di 47 chilometri l'uno dall'altro in provincia di Vibo Valentia. «Ogni anno arrivano da noi 27-28mila turisti», spiega Fabio Tassone, direttore del museo della Certosa. E padre Michele Cordiano dice: «Dopo la morte della Evolo, dalla fine del 2009, vengono a Paravati 500mila persone all'anno da tutto il mondo». Ecco alcuni dei numeri che emergono dalla tre giorni di Aurea, la Borsa del turismo religioso e delle aree protette, organizzata per la prima volta in Calabria da Spazio Eventi. Oltre 52 buyer da 18 Paesi nella regione guidata da Giuseppe Scopelliti dal 25 al 27 ottobre per iniziare a conoscere il patrimonio calabrese, impreziosito da 2.133 chiese, 113 santuari, 18 musei diocesani e nove monasteri. Raffaele Rio, dirigente generale per il turismo della Calabria, snocciola altri dati: «Per il comparto religioso stimiamo un giro d'affari da 180 milioni di euro. Solo nel 2011, ben 387 mila arrivi e poco più di 860 mila presenze alberghiere. E, nell'ultimo anno, c'è stato un incremento del 3,6%». In Italia il turismo religioso batte la crisi: la previsione di crescita per la domanda è del 25%, secondo Unioncamere. La prima tappa? Paola. Per una rassegna di luoghi di culto, musei e tradizioni culinarie. Sì, perché i tesori calabresi arrivano anche dalla tavola. Ecco, allora, l'appello del presidente Scopelliti: «Aurea deve essere solo un punto di partenza. Dobbiamo attrarre pellegrini: sono 300 milioni in tutto il mondo. Purtroppo questa terra viene spesso conosciuta per gli aspetti negativi e non per la sua bellezza. La chiesa è importante, perché ci aiuta a fare squadra».
Arrivi a Paola e finisci per innamorarti di quel santuario. In collina, immerso nel verde, vicino al torrente Isca. Esci dalla basilica di san Francesco, patrono della Calabria, che affonda le sue radici nel XV secolo, ed ecco un panorama mozzafiato con il mare all'orizzonte. Una perla. Scendendo verso la provincia di Catanzaro, sui fianchi del Monte Reventino, spunta il piccolo centro di Conflenti. Il santuario della Madonna della Quercia risale al 1578, è il più famoso della diocesi Lamezia-Nicastro ed è uno dei più visitati della Calabria. «Nei giorni della festa, a fine agosto, arrivano 100mila persone in due giorni in questo paesino dimenticato. Dico così perché una delle strade che porta da noi è chiusa, dopo che sono cadute due frane. Abbiamo bisogno di soldi per rimetterla in sesto», spiega il sindaco Giovanni Paola.
Nel Vibonese, un'altra meta-simbolo dei pellegrini: Paravati. È il paese di Natuzza Evolo. Tremila anime, frazione di Mileto. Padre Michele Cordiano puntualizza: «Non è vero che la Evolo contattava i defunti. Lei ha sempre detto: “Non li ho mai cercati, loro vengono da me”. E ripeteva sempre: “Io non faccio miracoli. Gesù e la Madonna li fanno. Io prego". Natuzza era analfabeta, parlava solo in dialetto. Eppure, un giorno - ero presente - l'ho sentita parlare in inglese. Ha detto che il suo angelo custode le aveva dato la risposta». Padre Michele continua: «I primi fenomeni a 6-7 anni. Soffriva ogni venerdì dell'anno e in Quaresima. Ho visto con i miei occhi le sue stigmate». E poi c'è Serra San Bruno, a 800 metri sul livello del mare, con la sua abbazia nata nel 1090 che ospita oggi sette monaci (cinque italiani) tra i 50 e i 70 anni. Fabio Tassone, direttore del museo della Certosa, spiega: «Siamo al minimo storico. I monaci passano cinque ore e mezza in chiesa al giorno e dedicano gran parte della vita alla preghiera. Solo alcuni hanno internet, altri non hanno nemmeno il pc, la radio e la tv. Da settembre a Pasqua mangiano solo a pranzo e vedono i parenti un paio di volte all'anno. La gente del posto è orgogliosa di loro».

Donna Jones, proprietaria della californiana Luther Tours, che organizza viaggi religiosi nel mondo, alla fine del viaggio in Calabria, rivela: «Sto pensando a un nuovo itinerario in Italia con una tappa a Paola. Non dovete dimenticare di valorizzare il vostro cibo, l'olio e il vino. In fondo, la Calabria è una regione bellissima: mi ricorda la costa della California del Sud e i parchi nazionali dell'Ovest».

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