Il campionato italiano di calcio di serie B, secondo l'analisi di StageUp-Sport & Leisure Business sui principali tornei cadetti in Europa, è dal punto di vista economico-finanziario fra i principali campionati, dietro la sola Bundesliga 2.
Il secondo torneo tedesco, vero e proprio punto di riferimento nei conti, riesce ad esempio a limitare il costo dei calciatori al di sotto del 50% del fatturato: la serie B è all'84%, la Championship inglese al 93%, la Liga Adelante spagnola al 95%. La Bundesliga 2 vanta anche un indebitamento contenuto e garantisce una presenza media negli stadi doppia rispetto alla serie B. Circa il 20% delle risorse economiche tedesche deriva proprio dagli impianti di gara, contro l'8% del nostro secondo torneo professionistico. La serie B, che dovrà necessariamente incrementare le presenze allo stadio, si vede comunque ben posizionata nei confronti dei secondi campionati di Inghilterra e Spagna alle prese con indebitamenti rispettivamente oltre il doppio e il triplo del loro fatturato.
La serie B 2011-2012, secondo l'analisi di StageUp (tra le aziende di riferimento nell'ambito del business dello sport, con particolare riferimento al marketing, ai media e alla comunicazione), sta vivendo la sua stagione di rilancio grazie all'ampliamento dell' ambito territoriale da 17 a 20 province coinvolte e alla crescita del bacino d'utenza, che passa da 12,8 milioni del 2010/11 (21% della popolazione) a 18,7 milioni del 2011/12 (31%). Su questo dato, la nuova edizione della serie B dimezza il distacco dalla serie A, che in questa stagione può contare su un bacino d'utenza di 23,2 milioni. Considerando i soli comuni, la popolazione residente coinvolta dal torneo cadetto è di 4,1 milioni, contro i 3,1 milioni dello scorso campionato, per una crescita del 32%.
«Nella stagione in corso - afferma Giovanni Palazzi, presidente di StageUp - come dimostrano anche i primi dati sull' affluenza negli stadi, la serie B sta vivendo una fase di rilancio grazie al buon lavoro svolto l'anno passato nella direzione di crearsi una propria identità e alla presenza di nuove grandi piazze. Il futuro del torneo cadetto si fonda sulla necessità di puntare sul forte radicamento territoriale dei suoi club e su importanti investimenti, da un lato sugli stadi per attrarre più famiglie e dall'altro sui vivai per limitare il costo degli stipendi.
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