«Le sigarette? Le vieteremo nei parchi pubblici»

Milano come Napoli e Verona. Cos’hanno in comune queste tre città così diverse tra loro? Fumo off limits nei parchi. Dopo l’ordinanza del sindaco napoletano Rosa Russo Iervolino il 18 novembre 2007, seguita tre giorni dopo da quella del primo cittadino Flavio Tosi a Verona, presto fumare nei giardini potrebbe essere vietato anche all’ombra della Madonnina. Questa almeno la proposta dell’assessore alla Salute di Palazzo Marino, Gianpaolo Landi di Chiavenna che sta mettendo a punto una delibera per vietare il fumo nei parchi. La proposta sarà corroborata dai risultati del tavolo di lavoro scientifico, che riunirà cardiologi, pneumologi e professori universitari sui danni e i rischi del fumo. Premessa necessaria: sono 11 milioni gli italiani dipendenti dalla nicotina, il 22% della popolazione, di cui 1,5 milioni sono giovani compresi tra i 14 e i 25 anni. Non solo, si segnalano in pericoloso aumento le fumatrici che a Milano rappresentano il 17,5% della cittadinanza. In attesa della giornata mondiale senza tabacco, prevista per il 31 maggio, è stata presentata ai giardini Montanelli di via Palestro 21, la mostra multisensoriale, «No smoking be happy». L’iniziativa promossa dalla Fondazione Veronesi e dalla Fondazione Pfeizer, con il patrocinio del Comune propone, dal 21 maggio al 1° giugno, un viaggio attraverso il corpo umano, alla scoperta dei danni provocati dal fumo.
Ecco allora che l’assessore Landi, riferendosi alla campagna lanciata dal sindaco Moratti secondo cui verranno piantati 500mila alberi in città in cinque anni, e ribadita in occasione del «ritorno» di Claudio Abbado alla direzione della Scala, attira l’attenzione sulla tipologia di piante che verranno piantumate: molte di queste provocano allegrie che magari non si conoscono ancora. «Per questo motivo - racconta - è stato istituito un tavolo permanente, che riunisce esponenti dell’università, il mondo della floricultura, gli assessori alla Mobilità e alle Aree verdi con l’obiettivo di studiare e controllare la qualità delle nuove aree verdi». Ma il ragionamento va oltre: «Se vogliamo tutelare la qualità delle piante, bisognerà pensare alla qualità delle aree verdi in generale - spiega l’assessore - vietando il fumo. I nostri parchi sono i polmoni della città, zone franche dove respirare aria migliore, ecco il perché della mia proposta». Ma si pensa anche alla lotta alle dipendenze: «Se il sindaco, lo scorso novembre, ha vietato con ordinanze il consumo di alcolici e di droghe leggere nei luoghi pubblici, non capisco perché non si possa vietare anche il fumo nei parchi». La proposta dell’assessore Landi trova già i primi consensi: d’accordo Piergiorgio Zuccaro, direttore dell’Osservatorio Fumo, alcol e droga dell’istituto superiore di Sanità, che propone, almeno, di istituire zone riservate ai fumatori nei parchi, se non dovesse passare la proposta del divieto. Entusiasta Paolo Veronesi, direttore della fondazione Umberto Veronesi, che rilancia: «È fondamentale vietare il fumo non solo nei parchi, ma in tutte le aree pubbliche: bisognerebbe proibirlo anche nei cortili delle scuole, davanti agli ospedali e agli uffici. È una questione di buon esempio e di educazione per i bambini».
Gianpaolo Landi di Chiavenna punta in alto e propone, sempre nell’ottica della lotta alle dipendenze, anche un provvedimento economico: una tassa di scopo sulle sigarette.

«Mi auguro che nell’ambito del processo federalista ai comuni venga data la possibilità di imporre tasse di scopo, come quella sulle sigarette. A New York dove un pacchetto costa 9 dollari la cosa ha funzionato: il 30% dei giovani ha smesso di fumare».

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