Skype, 500 dipendenti per 309 milioni di clienti

da Milano

Continua la sfida di Skype che punta a diventare il primo gestore fisso e mobile sul fronte del Voip, ossia delle chiamate tramite Internet. «Entro l’anno - ha spiegato Enrico Noseda, responsabile delle attività europee che per Skype è anche il primo mercato - contiamo di lanciare anche in Italia SkypeIn, ossia la funzione che permette di ricevere chiamate su un numero gestito da Skype». E con questo servizio arriverà anche Skype To go, ovvero quello che consente di chiamare un numero locale da un cellulare e di fare altre telefonate ai costi Skype in tutto il mondo. Del resto il successo del servizio è legato proprio alla necessità delle persone di effettuare chiamate a lunga distanza a costi contenuti, tramite Skype Out o gratis se chi chiama e chi riceve è utente Skype. «La maggioranza dei nostri clienti - continua Noseda - usa proprio questo servizio per il quale serve ovviamente un computer o un telefono speciale oltre alla banda larga. Ma adesso vogliamo anche clienti meno tecnologici. Per questo puntiamo sulla telefonia mobile e a partnership con gestori come si già fatto con “3”». La particolarità di Skype sta nel fatto che pur essendo lo spauracchio dei grandi monopolisti non potrebbe esistere senza banda larga o Umts, le uniche reti in grado di supportare il servizio. E dunque ha contribuito alla diffusione della banda larga in Europa. La società, nata nel 2004 e acquisita l’anno seguente dal gigante statunitense delle aste online eBay, ha contribuito anche alla discesa delle tariffe obbligando i gruppi telefonici a ripensare al loro modello di business sposando il Voip.

E dietro ai 5mila licenziamenti di Telecom c’è un po’ anche Skype, a cui bastano 500 dipendenti (di cui 250 basati al centro ricerca & sviluppo di Tallin in Estonia: età media 27 anni) per sovraintendere a 309 milioni di clienti. Una bella differenza rispetto al gigante italiano che ha sì 80 milioni di abbonati, ma oltre 80mila addetti.

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