Somalia, parte l'offensiva delle milizie islamiche

Conquistato il porto di Merka. Agenti kenioti sconfinano e arrestano un uomo implicato nel sequestro delle due suore italiane. La zona meridionale del Paese sempre in mano agli Shabab

Somalia, parte l'offensiva 
delle milizie islamiche

I talebani somali hanno conquistato un altro porto di importanza strategica avanzando verso Mogadiscio, la capitale. Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti, è convinto che le suore italiane rapite domenica notte nel nord est del Kenya siano in mano a dei semplici banditi. Nel frattempo le forze di sicurezza di Nairobi stanno cercando le religiose anche in Somalia, dove sarebbero state portate dai sequestratori. Si teme che le consorelle siano in mano agli al Shabab al mujaheddin, i giovani tagliagole islamici che ieri hanno occupato il porto di Merka. Agenti kenioti sono sconfinati in Somalia catturando un individuo coinvolto nel rapimento di Maria Teresa Olivero e Caterina Giraudo, le religiose originarie di Cuneo. Secondo la radio somala “Shabelle”, l’arrestato starebbe fornendo agli investigatori informazioni importanti per capire dove sono state portate le suore. Si ritiene che il nascondiglio dei rapitori si trovi a soli sette chilometri dal confine, che è incerto e poco segnato. Fonti somale del Giornale rivelano che il Kenya «sta ammassando truppe sul confine». Due velivoli militari kenioti sorvolano l’area di El Wak, dove le suore sono state rapite, per rilevare eventuali covi. Non si esclude che le forze di Nairobi penetrino in Somalia per compiere rastrellamenti.
La zona meridionale e centrale del Paese è sempre di più in mano agli Shabab. Ieri gli integralisti sono entrati a Merka, 90 chilometri a sud di Mogadiscio. Un porto strategico dove il Programma alimentare mondiale e altre organizzazioni umanitarie scaricavano gli aiuti per gran parte della Somalia. Secondo testimoni locali centinaia di Shabab sono entrati in città pesantemente armati e senza sparare un colpo a bordo delle loro “tecniche”, i fuoristrada scoperti dotati di mitragliatrici pesanti. Gli abitanti temono che i giovani miliziani ispirati da al Qaida «mettano al bando il kat (una droga leggera locale), i film e la musica». Gli Shabab sono nella lista nera Usa delle organizzazioni terroristiche. Dallo scorso agosto hanno rialzato la testa conquistando il grande porto meridionale di Chisimaio. Poi si sono espansi nelle regioni del basso e medio Giuba e di Gedo. La popolazione è esasperata dalla nuova versione degli estremisti islamici, che appena arrivati a Merka hanno liberato tutti i detenuti del carcere locale.

L’applicazione sempre più estrema della legge del Corano provoca segnali di rivolta. Come le sassate che i talebani somali si beccano sempre più spesso nelle città dove governano con il pugno di ferro.
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