Caro direttore,
mia moglie ed io siamo tornati entusiasti dal viaggio in Kenya organizzato dal «Giornale», al quale siamo grati per l'esperienza unica fattaci vivere, grazie anche alla capacità e alla solerzia di Stefano Passaquindici, responsabile delliniziativa «i viaggi del Giornale». Non è stata la classica vacanza di mare - che anzi, in virtù della stagione a ridosso delle piogge e delle maree sfavorevoli, il mare è diventato secondario. Però la bellezza dei luoghi, lo straordinario parco equatoriale, l'accoglienza calda e ospitale della popolazione di Malindi ci hanno confortato e riempito le giornate.
Con il popolo del «Giornale» abbiamo poi vissuto una bella esperienza di integrazione: finalmente idee e sentimenti omogenei e scambievoli, senza l'accapigliarsi che caratterizza ormai la vita delle nostre città e perfino delle famiglie. Ma sopra ogni altra cosa due sensazioni irripetibili e commoventi: lo scenario grandioso della savana, con i suoi riti quotidiani di sopravvivenza e di morte; e gli occhi tristissimi di un piccolo keniota della scuola-orfanotrofio (ma anche delle centinaia di altri bambini) che Passaquindici ci ha fatto visitare. Una commozione che mi ha mosso senza remore al pianto e che mi induce a fare qualcosa per questi poveri bambini. Il Giornale assuma quindi iniziative anche modeste ma concrete al riguardo e inviti i lettori - il nostro popolo generoso - ad aderire secondo le possibilità di ciascuno. Noi, intanto, siamo in attesa dei prossimi programmi di viaggio...
Luciano Maranca - Roma
Devo dire la verità: quando Stefano Passaquindici mi ha proposto di provare a rilanciare i «viaggi del Giornale», ho avuto qualche iniziale perplessità. Ofelé fa el to mesté, si dice qui a Milano e il nostro mestiere è quello di mandare in stampa le notizie e i commenti, mica quello di organizzare tour. Lamico Stefano però era proprio convinto, mi ha assicurato che avremmo avuto lappoggio dei migliori operatori del settore e poi mi ha inchiodato alle mie parole: «Dici che vuoi recuperare le migliori tradizioni del Giornale, hai riscoperto pure il Controcorrente. E allora non puoi dire di no ai viaggi...». Ho ceduto. Abbiamo lanciato liniziativa. E immediatamente la risposta che ci è arrivata da voi lettori ci ha sorpreso. Sono piovute così tante adesioni che il primo viaggio in Kenia labbiamo dovuto sdoppiare: voi siete appena tornati, e a Malindi è già arrivato il secondo gruppo, accompagnato dal nostro storico inviato Luciano Gulli. Nel frattempo già fioccano le adesioni per i prossimi viaggi, quello in Terrasanta, accompagnati dal nostro vaticanista, Andrea Tornielli, e quello in Grecia, con Mario Cervi. I primi resoconti di chi è tornato sono come il suo: entusiasti. Mi hanno parlato dellorfanotrofio, delle escursioni, del clima che si è creato fra voi, tutti accaniti lettori del Giornale. Qualcuno ha scherzato: «Lunico inconveniente è che dopo una vita passata ad andare controcorrente, ci trovavamo sempre tutti daccordo... ». Nemmeno un lettore di Repubblica con cui discutere e litigare? La prossima volta chiederemo a Passaquindici di inserirlo nel pacchetto.
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