da Roma
Sotterrato con le mani legate in una bara di vetro a tre metri di profondità, e con tre tonnellate di cemento addosso. Lanciato da un aereo a 4000 metri d'altezza con i polsi ammanettati, e solo 45 secondi per liberarsi. Lanciato in un'automobile sigillata nelle acque di un lago profondo cinque metri, e appena due minuti di tempo per riemergere. Non ha mai amato la vita comoda, Marco Berry. Ma forse stavolta esagera. L'ex inviato delle Iene ed ex clochard di Invisibili, ha finalmente realizzato un sogno covato fin da bambino. Emulare il gran mago Houdini: colui cioè che (variamente imitato dai vari Silvan, Binarelli e Copperfield) già alla fine dell'ottocento perfezionò la sbalorditiva arte dell'escapologia. Ovvero della fuga da situazioni di estrema difficoltà. «La prima volta che mi ammanettai ad un termosifone, per vedere se riuscivo a liberarmene, avevo solo 14 anni. Il direttore di Italia Uno, Luca Tiraboschi, mi chiese di preparare uno show intero su quest'arte difficile e pericolosa. Chiesi un anno di tempo per prepararlo. Ce ne sono voluti cinque». Ed ecco Danger: cuore in gola e palpitazioni cardiache per quattro puntate, da stasera in onda in prima serata. «So bene che un programma così stravagante sarebbe stata più adatto per la seconda serata di Italia Uno - ammette Tiraboschi - ma poi, guardando all'estrema qualità del prodotto, alla fatica e al durissimo lavoro che è costato, abbiamo deciso di rischiare».
Non sarà solo l'incauto Berry, infatti, a correre dei rischi: la rete stessa potrà attirarsene qualcuno. «Tutte le prove estreme cui mi sottoporrò non avranno alcuna protezione - afferma Berry -. Se quando mi lancerò dall'aereo con le mani legate non riuscirò a liberarle, finirò sfracellato al suolo. Ma le mie prove sono studiate e ristudiate, per mesi». Che tipo di responsabilità potrà avere, in proposito, Italia Uno? «Nessuna - ribatte Tiraboschi -.
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