Cultura e Spettacoli

Accuse: maltrattamenti sul set di Zalone

Un giornale parla di abusi sulle comparse africane. La produzione nega

Accuse: maltrattamenti sul set di Zalone

Polemica sulle riprese a Malta del nuovo film di Checco Zalone, intitolato Tolo Tolo (e di cui recentemente è stato annunciato lo slittamento della data di uscita): si parla di maltrattamenti verso i migranti che sono stati utilizzati come comparse.

A scriverne è il Times of Malta in un articolo presente sulla versione online del quotidiano più antico dell'isola che nel titolo parla di «trattamenti disgustosi». Secondo il giornale in lingua inglese «diversi membri della troupe del film italiano si sarebbero dimessi per protesta dopo aver assistito a comportamenti impropri verso 70 migranti africani... tra cui quattro bambini, ingaggiati per lavorare come figuranti nel film». «Un gruppo di 60 persone», scrive il sito, sarebbe stato lasciato «per sei ore al sole» e a lungo senza acqua a bordo di barconi in maxi vasche marine. Ci sarebbero state poi altre scene in cui il livello di sicurezza per le comparse sarebbe stato troppo basso, o i bambini obbligati a lavorare in orari inappropriati. Alcuni testimoni avrebbero detto al Times che durante le scene contestate sulle barche «una donna incinta ha avuto una crisi di panico, costringendo la troupe a sbarcarla»

Un'accusa respinta da Pietro Valsecchi, produttore con la sua Taodue del film, come riportato dall'Ansa: «Cado dalle nubi. Ho letto l'articolo: si capisce chiaramente che è una montatura creata da una persona che è stata allontanata dal set. Le persone che lavorano con noi vengono trattate tutte allo stesso modo». Dello stesso tenore le dichiarazioni anche della società di produzione maltese incaricata dalla produzione: «In tutte le location in cui abbiamo lavorato sono state messe in atto tutte le necessarie procedure per il benessere e la sicurezza e avevamo un responsabile ad hoc sul posto tutto il tempo...». Per le scene sulle barche - secondo la produzione - sarebbero stati presenti sommozzatori, personale di primo soccorso, una infermiera e c'era un piano di sicurezza dettagliato (le barche usate erano state certificate da un ingegnere specializzato).

Valsecchi ha poi ribadito che spera la vicenda venga chiusa al più presto, sottolineando di aver «sentito poco fa Zalone: è sereno. Le uniche tensioni sono legate allo sciopero delle troupe che sta creando disagi. Speriamo si risolva entro domani».

Intanto la Malta Film Commision ha deciso di aprire un'inchiesta sul caso: «Malta è orgogliosa delle sue produzioni cinematografiche di alta qualità e prenderà ogni provvedimento necessario per avere la certezza che i diritti di tutti coloro che lavorano siano adeguatamente salvaguardati».

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