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Un morso di Suarez alla Juve. Il Triplete lo prende Messi

Rakitic nel primo tempo, Suarez e Neymar nella ripresa, Morata ha fatto il suo più di Tevez ma non è bastatao, il Barcellona è campione d'Europa

Un morso di Suarez alla Juve. Il Triplete lo prende Messi

nostro inviato a Berlino

Rakitic nel primo tempo, Suarez e Neymar nella ripresa, Morata ha fatto il suo più di Tevez ma non è bastatao, il Barcellona è campione d'Europa, prima squadra a vincere per due volte il Triplete, quinta Champions della sua storia, la quarta in questo decennio che sancisce una supremazia totale e la impone come la più forte di sempre.

La Juve ha fatto il suo, tradita in parte dalle sue star, con il rammarico di aver gettato 45'. Dell'evidente pochezza del primo tempo bianconero restava una sensazione netta: il Barça non aveva segnato il secondo gol e avrebbe passato dei guai. È andata così, e per un quarto d'ora scarso Allegri c'ha creduto, poi si è messo a giocare Messi.

Se si fosse saputo in giro che Lionel Messi nel primo tempo si sarebbe dato assente, magari qualcuno si sarebbe presentato direttamente dopo l'intervallo. Lui e il Barcellona si sono ignorati per 45 minuti, solo allo scadere del tempo ha deciso di muoversi, ha saltato mezza difesa poi se l'è allungata e si è perso, ma si capiva che non ne aveva voglia. In certe situazione c'erano addirittura i compagni che gli facevano segno di consegnargliela e lui scuoteva la testa, un'altra volta. Cosa avrà dentro non è possibile capirlo, sembrava che comandasse il gioco stando lontano e senza toccarla. Questi sono misteri che il calcio dovrebbe risolvere. Come questa sua dicotomia, talmente catalano che gli argentini si sono dimenticati di averlo, amano più Tevez di lui, solo El Pibe li rappresenta, si dice che Messi sia quello che vorrebbero essere e non sono.

Però la Juve aveva giurato che non si sarebbe fatta intrappolare dalle leggende, aveva deciso di aspettare Iniesta e Neymar, così ha fatto ma forse ha esagerato, il primo tempo non l'ha giocato, ha preso subito una sberla in faccia da Rakitic, ha rischiato su un mani in area di Lichtsteinter, poi l'ha salvata Buffon che ha steso un braccio d'istinto su una violenta conclusione di Dani Alves dal limite. Troppo poco se stai giocando una finale di Champions. Pirlo più che ravvivare la scena la spegneva, Vidal molto isterico, un giallo nei primi minuti lo ha reso ancora più nervoso e Pogba proprio non si è visto.

Alla mezz'ora circa Allegri ha provato a girare i due attorno a Pirlo senza ottenere risultati, Marchisio a sinistra ha continuato a ballare in mezzo a tre. Eppure era un Barcellona che mostrava vuoti di memoria ogni volta che la Juve si azzardava a entrargli nei fianchi. Mascherano non è un leader come lo era Puyol, non comanda la difesa e neppure Piquet è in grado di farlo, alcuni errori dietro sono parsi da serie inferiore, ma Ter Stegen non ha dovuto fare un solo intervento degno. Tevez si è fatto vedere al 24' con un diagonale alto, senza Vidal, Pirlo e Pogba, c'era poco da scuotere, mentre dall'altra parte sempre un allarme, Suarez in un minuto ha avuto due palle stracolorate da infilare e quasi allo scadere anche Buffon si è offerto per mandarlo in gol, solo e a porta sguarnita l'uruguaiano non è riuscito ad arrivare sullo spiovente di Neymar, corrente elettrica dalle parti di Lichtsteiner.

Non c'è stata subito vera reazione alla supremazia del Barcellona e questo potrebbe essere il segnale più inquietante per Allegri. La Juventus sotto di un gol ha continuato come se la supremazia dei catalani non fosse lì a fare la differenza, in fondo, sotto di un solo gol, restava in partita.

E infatti prima Suarez si è bruciato un 5 contro 3 facendosi deviare il sinistro in area da Buffon, poi Morata ha ribadito in rete una respinta corta di Ter Stegen su conclusione di Lichtsteiner, e qui è iniziata un'altra partita. E qui anche Messi si è messo a giocare, l'illusione della Juve è durata solo un quarto d'ora scarso.

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