Sarebbe come un festival di Venezia senza i migliori attori. Niente Ronaldo, niente Messi, niente Benzema, sauditi e americani ci hanno portato via tredici Palloni d'oro, non è roba da poco ma significa che la belle époque è finita e, in Champions league giocano altri artisti, destinati a prenderne il posto, da Haaland a Mbappé e perché no Osimhen. Solito teatro, Montecarlo, solito spettacolo con i comprimari dell'Uefa che vivono il loro quarto d'ora di celebrità nel sorteggio, show di vecchie glorie e nuovi padroni del football europeo alle prese con una realtà concorrenziale stratosferica. Cole-Abidal, addetti all'estrazione, hanno regalato accoppiamenti di grande nostalgia e provocazione, De Laurentiis allestirà un Napoli-Real Madrid da cinepanettone con il ritorno al Maradona di Ancelotti, duello di giocolieri tra Kvara-Vinicius; memorie fresca della scorsa stagione per l'Inter contro il Benfica e che porti ancora verso la finale, le altre due, Real Sociedad e Salisburgo, non possono, non debbono infastidire; Donnarumma contro il Milan e Tonali con il suo Newcastle a San Siro che aggiungere di più a questa sfida affascinante, anche se il Borussia Dortmund può diventare una mina vagante; poi la Lazio ritrova Diego di Simeone con l'Atletico di Madrid e la trasferta scozzese a Glasgow contro i cattolici del Celtic.
Riassunto: Inzaghi non può lamentarsi, il girone D non è terribile, non può essere tranquillo invece Stefano Pioli nel gruppo F che è il più tosto con avversarie inglesi, francesi e tedesche, tutte possibili promosse agli ottavi: Garcia ha molto da dimostrare contro la squadra della Champions, dunque il Real Madrid ma occhio ai tedeschi dell'Union Berlino con i due reduci della serie A, Gosens e Bonucci; Sarri, l'unico dei quattro allenatori ad avere vinto un trofeo Uefa, con il Chelsea l'Europa League, non può lamentarsi ma con lui non è mai detto. Chiuso lo spettacolo si preparano i calendari per evitare incroci pericolosi.
Ora va in scena l'ultima edizione della Champions league a 32 squadre, l'Uefa ha allargato il cast per ovvi motivi di cassa, dal prossimo anno fine dei gironi, le partecipanti diventeranno 36, nella prima fase ognuna giocherà 8 partite contro avversarie diverse per sorteggio, quindi le prime otto della superclassifica andranno agli ottavi, il resto, dal nono al ventiquattresimo posto, giocheranno i sedicesimi. Il numero ampliato di squadre potrebbe anche significare un posto in più per una italiana nel caso in cui si piazzasse prima o seconda nel ranking stagionale per club quindi ottenendo un quinto accesso al torneo.
Partono i giochi della
grande coppa europea, la finale, l'1 di giugno, verrà ospitata nel teatro storico di Wembley. Parte domani, a Coverciano, anche l'avventura europea di Luciano Spalletti. Chiuso il mercato, è finalmente calcio e basta. O no?
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