I piloti sul piede di guerra «Se è caos gomme sarà stop»

Più veloci al mattino, con pista mezza bagnata e mezza asciutta, giusto per sperare, forse illudersi. Nei guai al pomeriggio, solo settimi, problemi vari da risolvere, compresa una foratura alla posteriore destra. Per Alonso e la Ferrari unica cosa in comune con missile Vettel e la Red Bull, ieri, è stata proprio la foratura. Entrambi a fine sessione pomeridiana, entrambi pneumatico posteriore destro, entrambi alla curva 14. Risultato? Sospetti e paure e prestazioni in secondo piano. Perché chissenefrega del secondo e due rimediato da Vettel primo a braccetto di compagno Webber, entrambi otto decimi davanti al resto del mondo capitanato da Grosjean (Massa 4°). Perché si teme ci sia di nuovo un problema gomme e questo spaventa. Infatti, giusto il tempo di riunirsi fra piloti, come da prassi, ed ecco che la sacrosanta minaccia di non correre già esternata dopo i botti di Silverstone, dopo il festival di gomme scoppiate, torna ad aleggiare su un gp. Perché Alonso racconta della sua foratura, Vettel anche e dice «macché colpa dei cordoli, guidavo come nei giri precedenti…», e il direttore di corsa Whiting ascolta e quando Sutil se ne esce con un «io non corro senza assicurazioni scritte della Fia» è costretto ad accontentare tutti: «Alla prima foratura bandiera rossa».
Questo il senso del suo dire e del suo rispondere a tutti e soprattutto a Vettel che aveva chiesto che cosa avrebbe fatto la direzione di corsa, anche nelle libere di oggi e nell'ora di pole, in caso di foratura, non di scoppio. Tutto questo mentre il capo Pirelli Paul Hembery spiega che sì, queste forature «sono un problema per lo sport, perché dobbiamo trovare le cause, perché non c'è molto che possiamo fare, però faremo del nostro meglio per individuare che cosa le ha provocate… perché si tratta di una cosa diversa da Silverstone, si tratta di fattori esterni, di detriti incontrati in quei tratti di pista…» e spiega dei buchi su quella di Alonso, dei tagli su quella di Vettel, dei molti segnali su altre e sempre dovuti a cause esterne. Però disse così anche per le delaminazioni in Bahrein, primo accenno di problemi alle gomme.


Sarà per questo che anche la Fia si è subito messa ad analizzare il tratto di circuito e le regolazioni fatte dai team sulle gomme (senza, per il momento, trovare nulla). E sarà per questo che Webber è sbottato chiedendo chiarezza alla Pirelli perché «vogliamo risposte e parlare di detriti non è una risposta».
BCluc

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica