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Inter, bersi le Aspirine per sentirsi meglio. "Occhio al contropiede"

Conte teme le ripartenze tedesche: detto da un italiano... il mondo si è proprio capovolto

Inter, bersi le Aspirine per sentirsi meglio. "Occhio al contropiede"

Bersi un'aspirina e sentirsi meglio: stavolta non è pubblicità ma la miglior sintesi del momento dell'Inter. E fors'anche del calcio italiano. Aspirina si traduce Bayer Leverkusen e diciamo pure che, in Europa, la pastiglietta tedesca se la sono presi in tanti: c'è modo e modo per far pubblicità al prodotto di successo del padrone-sponsor. Il Bayer è stato buona medicina per club italiani e stranieri se da 23 anni non conquista un trofeo. Dunque, per l'Inter l'impresa sarà anche psicologica: non può permettersi di interrompere la serie negativa dei tedeschi. Brutto affare per una squadra chiamata a gran voce alla finale di Europa League. E stasera, nella Dusseldorf Arena, l'Italia del pallone scoprirà se potrà contare sui nerazzurri d'Italia per tenere alto l'onore pallonaro. Nerazzurri come Inter e come Atalanta, che già staziona fra le 8 migliori della Champions League. Dopo le debacles di Juve e Napoli, c'è da domandarsi quanto vale il nostro campionato. Peter Bosz, l'allenatore dei tedeschi, ha già posizionato la trappola raccontando del valore di una squadra classificata al secondo posto della serie A. Ovvero: un campionato che vale? Certamente lo dimostrerà l'Inter. Appunto: attenti al lupo.

La gente nerazzurra avrà una strada già tracciata dal suo allenatore per conquistarsi la semifinale. «Non prendere contropiedi letali». Detto dal tecnico di un club italiano fa intendere che il mondo si è proprio capovolto. Storicamente l'Inter è stata grande in Europa con un assetto difensivo che non permetteva contropiedi, anzi li infliggeva agli altri. Ma la pazzia nerazzurra deve aver messo i brividi anche al suo tecnico. Quindi il predicozzo si è basato sul valore degli avversari più che sulla bontà nerazzurra: «Hanno giocatori veloci, a campo aperto fanno male, una squadra con grande talento». Ovvero elmetto in testa, formazione che rispecchia quella vista contro il Getafe e Inter a concentrazione massima. «Dovremo dare tutto, senza avere recriminazioni. Dimostrare di esser degni della semifinale». E qui sta la sintesi della stagione nerazzurra: quante sono state le recriminazioni per punti buttati, gol sciocchi all'incasso, talento mal sfruttato? Oggi c'è Handanovic che esalta le ultime 5 partite senza gol e, soprattutto, l'ultima con gli spagnoli che ha messo tutti di buon umore, nonostante i pericoli corsi all'inizio. «Non subire reti porta autostima e confidenza». Poi ci sono quelli che decidono i match e qui Conte, dopo aver ricordato che veder Pirlo allenatore «mi fa pensare che sto diventando vecchio», ha strizzato l'adulazione generale per Lukaku. «Ha vissuto una grande stagione per merito della squadra». E aggiunto una carezza a Lautaro Martinez, magari per ricordare i gioielli suoi ai tedeschi che sventolano Kai Havertz, centrocampista da 17 gol e 9 assist, sul quale si fondano speranze in campo e voglia di incasso sul mercato. Il Bayer ha eliminato Porto e Rangers, segnando 9 gol e subendone 3. L'Inter si batterà contro la sua maledizione tedesca (dal 2011 ad oggi) ma, se nemmeno l'aspirina la rimetterà in piedi, il conto stagionale subirà un colpo basso.

Alla faccia dei beatificatori.

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