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Juve-Napoli, il ribaltone: gara da rigiocare

La Corte cancella il 3-0 a tavolino e il punto di penalità agli azzurri

Juve-Napoli, il ribaltone: gara da rigiocare

Juventus-Napoli si rigiocherà. Il Collegio di Garanzia presso il Coni presieduto dall'ex ministro degli Esteri Franco Frattini ha infatti ribaltato la sentenza della Corte d'Appello Figc, annullando il 3-0 a tavolino per la Juventus e restituendo il punto tolto con la penalizzazione al Napoli, che sale al 3° posto in classifica (a 24 con la Roma e ovviamente la Juve).

La sfida si rigiocherà in data da destinarsi, precisano dalla Lega di serie A, vista l'impossibilità di spostare già nel mese di gennaio sia le gare di Coppa Italia (azzurri e bianconeri saranno in campo il 13 e in caso di passaggio del turno il 26 o 27) che la finale di Supercoppa fra le due squadre (programmata per il 20 a Reggio Emilia). Con il paradosso, dunque, che possa andare in scena prima la sfida di ritorno al «Maradona», già prevista il 13 febbraio 2021.

«Siamo completamente indifferenti alla sentenza, sempre stati estranei a questa vicenda», il commento della Juventus. E che ci fosse aria di ribaltone lo testimoniava il fatto che la Figc aveva deciso di non costituirsi nel procedimento per difendere quanto deciso dalla sua giustizia sportiva. C'era dunque ottimismo da parte del presidente De Laurentiis, intervenuto alla fine del dibattimento («siamo felici, il Napoli segue sempre le regole», il suo commento), e del collegio difensivo del club azzurro, composto dall'avvocato Grassani e dall'esperto di diritto dello sport Lubrano. Durante la breve udienza - 50 minuti - nel Salone d'Onore del Coni i legali del Napoli hanno poi trovato l'assist del procuratore nazionale dello sport Alessandra Flamminii Minuto: «La Corte sportiva d'appello ha fatto il passo più lungo della gamba».

Un passaggio chiave che di fatto ha portato alla sentenza favorevole al Napoli. E dopo che Frattini aveva riassunto i verdetti di primo e secondo grado, sottolineando la disdetta del volo e degli esami dei tamponi il 3 ottobre, vigilia della gara, particolare probante per la Corte sportiva di appello della mancata volontà di giocare, la risposta dei legali azzurri è stata netta. «La disdetta non vuol dire che il club non fosse pronto a organizzare la trasferta, se non ci fosse stata questa volontà non si sarebbe ripetutamente interpellata l'autorità sanitaria. E se non rispetti i suoi provvedimenti, puoi rischiare conseguenze sul piano penale. Non era una scelta, ma un obbligo. Il Napoli non avrebbe avuto alcuna convenienza da un rinvio, era in testa alla classifica. Non aveva neanche una ragione su un milione per sottrarsi alla sfida».

E l'avvocato Grassani ha ribadito: «Il Napoli voleva giocarla».

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