Kean, parla il padre: "Voglio Moise in Italia ma non al Milan"

Jean Kean, padre di Moise attaccante dell'Everton rivuole il figlio in Serie A e alla Roma: "Preferisco la Roma al Milan anche perché lui era tifoso dell'Inter da piccolo"

Kean, parla il padre: "Voglio Moise in Italia ma non al Milan"

Moise Kean è stato ceduto dalla Juventus, in estate, all'Everton per una cifra vicina ai 30 milioni di euro: non male per un giocatore in scadenza e di soli 19 anni. Il classe 2000, però, non è ancora riuscito ad entrare nel cuore dei tifosi del club di Liverpool e in dieci presenze complessive non ha ancora segnato un gol. Qualche ritardo, motivato e non, di troppo e la difficoltà di ambientamento hanno accostato Kean ad un pronto ritorno in Italia.

Il padre dell'attaccante 19enne, Jean, ha parlato ai microfoni di juvenews.eu della situazione del figlio: "Io lo voglio subito in Italia, lo voglio immediatamente, senza nessun altra scusa deve tornare subito a casa. Qui c’è la Roma dove ha Zaniolo che è un suo grandissimo amico e insieme possono imparare molte cose. Se viene alla Roma sarò molto soddisfatto e lo spero. Non sono contentissimo dell’Inghilterra per questo voglio che torni".

Il padre dell'attaccante dell'Everton è poi entrato in gamba tesa sul Milan:"Tra Roma e Milan preferisco i giallorossi per due motivi: il primo è Fonseca perchè fa giocare bene la squadra e fa crescere molto i giovani, come faceva Allegri. Fonseca è molto sveglio e prepara bene la squadra anche per quello che deve ancora arrivare, lui prepara il futuro e Moise si troverebbe benissimo. Poi perchè il Milan non è più il top club di una volta e ora stanno attraversando un momento molto delicato, non crescerebbe se va ai rossoneri in questo momento. Da piccolo era anche tifoso dell’Inter, magari questo può influire, però è un mio pensiero".

Jean Kean ha poi toccato un argomento delicato sia nel calcio che nella vita quotidiana, ovvero il razzismo: "Il razzismo c’è dappertutto, anche da noi in Africa. Ma la gente che non è educata, allo stadio si comporta in un modo esagerato, per me il razzismo non è una bella cosa, ognuno di noi ha ricevuto un’educazione e quelli che non lo hanno fatto insultano i giocatori di colore e questo non può essere perché siamo tutti uguali. Io ai miei fratelli di colore dico sempre che, quando partono per un nuovo posto, devono seguire e imitare quello che fa la gente che hanno trovato lì e cercare di integrarsi con loro".

Il padre dell'ex giocatore della Juventus ha poi punto Mario Balotelli augurandosi che il figlio non diventi come l'attaccante del Brescia: "Balotelli ha reagito in maniera eccessiva, c’era un giocatore, se non ricordo male Zoro del Messina, che dopo gli insulti ricevuti è andato dall’arbitro a consegnargli il pallone e questo è stato un gesto di maturità, anziché tirare la palla verso la tribuna. Uno che calcia il pallone cosi a mio avviso, non è educato.

Per questo dico sempre a mio figlio di non fare quello che fa Balotelli e di non assomigliare a lui, deve avere il suo comportamento e il suo modo di ragionare. Non deve seguire il suo esempio, dalle discoteche alla vita fuori dal campo, in nessun modo”.

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