Alla fine proprio Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli prossimo campione d'Italia e protagonista del più recente sketch all'assemblea della Lega di serie A, ha formulato il commento più adatto. Stappando lo spumante per festeggiare il suo compleanno prima della finale di coppa Italia, all'Olimpico di Roma, ha spiegato: «Io e Lotito, casino garantito». Perfetto. Nell'occasione infatti Adl ha provato a innaffiare Lotito che si è scansato con uno scatto mirabile («io so' più veloce della luce» la chiosa del dirigente laziale). Non è una scena tratta da una gita scolastica ma dalle ore successive all'ultima assise della Lega di serie A, chiamata non ad approvare una delibera condominiale, ma a rendere operativa la scelta votata all'unanimità in precedenza sull'advisor (banca Lazard) quale partner per la trattativa sui diritti tv. Qualche ora prima del mancato brindisi, lo stesso Adl aveva abbandonato i lavori sostenendo che i suoi colleghi avevano deciso di «svendere il calcio italiano». Come atto d'accusa, niente male. Solo che poi si è scoperto che lo stesso presidente napoletano aveva votato a favore sull'argomento e aveva cambiato idea temendo, sull'onda di Lazard, l'arrivo di un fondo.
Dinanzi a questo spettacolo divertente per il quale il presidente Casini dovrebbe aprire al pubblico e chiedere il pagamento di un biglietto, solo il paziente Paolo Scaroni presidente del Milan è riuscito a trovare un aspetto positivo. «Anche in modo tempestoso prendiamo decisioni per portare avanti la serie A». Più che portarla avanti, quanto a immagine e a comportamenti discutibili, l'impressione è che facciano la marcia del gambero. Come dimostra, ad esempio, la scena della premiazione della coppa Italia durante la quale il presidente Casini è riuscito a impappinarsi con le medaglie dei viola a tal punto da farne cadere una, lasciando poi a secco un po' di addetti del club fiorentino presentatosi in numero oltre le 40 medaglie (numerate) disponibili.
Scavando infine tra i provvedimenti presi durante l'ultima assemblea, uno solo è parso davvero di segno virtuoso: l'anticipazione del paracadute da versare alle società retrocesse in B così da consentire alla Samp di ricavare un tesoretto inatteso di circa 10 milioni per pagare gli stipendi. E sapete come è stata accolta la decisione? Con le proteste di altri club della serie B. A dimostrazione plastica che il consorzio, tra attori con esigenze contrapposte, è destinato a replicare solo mirabili litigate.
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