Milano. Tre gol per altrettanti punti, ma il 3-1 finale all'Udinese non inganni: decide Mkhitaryan, schiodando la partita dal pareggio solo a un quarto d'ora dalla fine. Poi Lautaro Martinez fissa il punteggio finale: per il Toro, 2 occasioni in 2 minuti, sbaglia la prima, non la seconda. Applausi a lui e fatti i conti anche all'Inter, ma la fatica resta. Miki il migliore di tutti, un'altra volta. Segna un gol tanto bello nella realizzazione quanto essenziale nella costruzione: centro da sinistra del solito Dimarco e destro al volo dell'armeno dal limite dell'area. Battuto Silvestri, molto bravo, e soprattutto piegata l'Udinese, quando già Sottil assaporava il gusto forte di un punto a San Siro, fino a quel momento peraltro più che meritato. E invece...
Inzaghi tiene le distanze dal Milan che lo insegue, ma di certo più di un dettaglio della serata in nerazzurro deve farlo riflettere e lavorare in vista della sfida di mercoledì col Porto in Champions League. Male Lukaku, peggio Brozovic. Da capire l'inserimento di Handanovic in porta al posto di Onana: semplice turnover non richiesto o gerarchie di nuovo in discussione?
Lukaku ritrova il gol, ma la sua non è certo una grande partita. Gli serve calciare due volte il rigore concesso al Var dall'arbitro Dionisi per l'intervento sconsiderato di Walace su Dumfries. La prima volta, infatti, Silvestri gli para il debole sinistro, ma ancora il Var interviene in favore dell'Inter, stabilendo la ripetizione perché Masina era già in area al momento del tiro. Dopo la trasformazione, la smorfia di Big Rom, che si porta la mano alla fronte come quando s'intende che fatica!, è di certo l'istantanea più bella dell'intera sua partita. Ed è tutto dire.
Il pareggio di Lovric gela l'intervallo dell'Inter, ma ristabilisce la coerenza del punteggio con quanto visto in campo fino a quel momento. Rigore a parte, poca Inter. Curioso che Inzaghi punti sul contropiede, finendo per venire punito proprio su una delle rare ripartenze avversarie, peraltro da manuale. Decisivi il passaggio sbagliato di Lukaku, Ehizibue che innesca Pereyra e il movimento di Beto, che squarcia la difesa nerazzurra e rende il tiro di Lovric più semplice di un rigore.
Nell'intervallo, Inzaghi toglie Darmian (per D'Ambrosio) e a metà ripresa ci prova con i due titolari Lautaro Martinez e Calhanoglu dentro per Big Rom e Brozovic. Male il croato, palesemente sottoritmo rispetto al suo potenziale, ma era dal Mondiale che non giocava titolare.
Dzeko avrebbe dovuto illuminare Lukaku e invece ha finito per spegnersi nella sua ombra, un paio di errori grossolani sotto porta e soprattutto la meno bella delle sue partite.Dai cambi, la spinta decisiva. Senza Lautaro e Calhanoglu, oggi non è Inter. Basteranno per il Porto?
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