Il grande giorno, l'IZ day come l'ha ribattezzato il Milan, è arrivato: Zlatan Ibrahimovic si è presentato per la seconda volta ai tifosi rossoneri a distanza di 9 anni e mezzo dall'ultima volta. Lo svedese con a fianco Zvonimir Boban, Paolo Maldini e Ricky Massara è parso come sempre determinato e ha anche trovato il modo per scherzare con i giornalisti: "Ah, sono solo da due mesi state parlando di me? (ride; ndr)".
Il fuoriclasse di Malmo ha poi ammesso come abbia avuto più richieste ora che dieci anni fa: "Il primo approccio con il Milan? Dopo l'ultima partita in America con i Los Angeles ho ricevuto una chiamata da parte di Maldini e non solo. A 38 anni ho avuto più richieste di quando avevo 28 anni".
L'ex attaccante di Psg, Inter e Juventus ha poi spiegato perché abbia fatto aspettare i rossoneri prima di dare l'ok definitivo al suo ritorno: "Sono stato onesto, io cercavo una sfida che mi desse adrenalina. A questa età non giochi per i soldi ma per gli stimoli. Ho parlato anche con Boban dopo aver parlato con Maldini, ed è passato un mese e dopo l'Atalanta ho ricevuto tante chiamate (ride; ndr)".
Ibra ha poi ricordato quell'estate del 2012 quando lasciò il Milan a malincuore insieme al compagno di squadra, il difensore brasiliano Thiago Silva: "Tornare al Milan non è stata una decisione difficile per me visto che nel 2012 andai via non per mia volontà. Poi ho giocato con Psg, United e Galaxy e oggi sono felice di essere qui, il Milan è come casa mia e non vedo l'ora di dare il mio apporto".
Zlatan ci è poi andato cauto parlando di Europa: "Pensiamo partita dopo partita e vedremo cosa succederà. Secondo me questa squadra ha qualità per fare meglio, bisogna lavorare molto e credere in se stessi. Qui la sfida è differente perché qui si deve migliorare molto in campo e sono qui per quello".
Il 38enne di Malmo ha poi messo in evidenza una parola fondamentale nel suo credo, "soffire": "Se ora sono più morbido di prima? No, ora che ho figli sono molto più cattivo, (ride; ndr). A parte gli scherzi, sono me stesso, i compagni lo sanno come sono. Io credo che bisogna lavorare tanto, duro. Bisogna saper soffrire, uno che non lo so fare non potrà dare il massimo. A me piace soffrire e per quello lavoro duramente e mi aspetto tanto dai compagni. Forse certe volte mi aspetto di più ma l'importante è l'impegno".
Ibrahimovic ha poi ripercorso il suo brutto infortunio quando vestiva la maglia del Manchester United e che ne poteva compromettere definitivamente la carriera: "Prima dell'infortunio avevo tanti pensieri, ma dopo ho pensato che sono già molto felice di giocare a calcio perché mi hanno detto che era impossibile tornare a giocare. Fino a che posso giocare, lo farò. Ho voglia, spirito e mentalità e posso giocare ad alti livelli. Non gioco come quando avevo 28 anni perché è impossibile. Magari invece di correre posso tirare da 40 metri".
In queste ore si parla di un Ibrahimovic in campo nel match di Coppa Italia del 15 gennaio, ma lo svedese ha fatto chiaramente capire di essere già pronto per essere in campo contro la Sampdoria di Claudio Ranieri: "Sto bene, mi sono sempre allenato perché mi piace stare attivo. Non ho toccato il pallone, secondo me sono pronto per giocare". L'ex Ajax è stato poi stringato su Cristiano Ronaldo: "Bello che sta in Italia, bello per la Serie A, poi vediamo cosa succede...".
Ibrahimovic ha poi spiegato come il suo obiettivo non sia quello di strappare un altro anno di contratto: "Firmare per il Milan a 38 anni non è da tutti. Non vengo per fare la mascotte ma per aiutare. Sono contento, questa è una grande prova per me perché vuol dire che funziona ed ha un valore. Ora faccio questi sei mesi, se posso aiutare bene, se no me ne vado. Non devo stare qui a forza per quello che ho fatto nel passato e perché mi chiamo Ibra".
Marco Materazzi nei giorni scorsi ha un po' provocato Zlatan e i tifosi del Milan, lo svedese però non ha voluto raccogliere ed ha incensato il derby meneghino: "Il derby del 9 febbraio? Sarà una bella partita,
sono stato da entrambe le parti, ho vinto lì, ho vinto qui. Ne ho giocati molti in tanti paesi e quando mi chiedono quale sia il più bello dico sempre quello di Milano. Vincerlo? Pensiamo ad una partita alla volta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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