Milano s'è mangiata Roma. Per l'Inter la prova Napoli

Domani partenopei ultimo baluardo all'avanzata dei club meneghini. Rebus in attacco per Inzaghi

Milano s'è mangiata Roma. Per l'Inter la prova Napoli

Milano. C'è solo il Napoli a frapporsi nel derby infinito che Inter e Milan sembrano voler disputare da qui a maggio per capire e decidere chi è la più bella non del reame ma d'Italia. Tutta colpa dello scivolone nerazzurro della scorsa settimana, capace di ridare carburante agli avversari scudetto, rimettendoli in scia ai campioni in carica. Ci ha provato Roma, in Coppa Italia, e ne uscita malissimo: una sconfitta (giallorossa) e un cappotto (biancoceleste) per rimandare di un altro anno i sogni di gloria e vittoria. Roma avvolta dalle polemiche, con 2 allenatori per il momento più impegnati ad alzare cortine di fumo sulle macerie dei rispettivi risultati, che non capaci di risolvere i problemi che li hanno generati. Altro che sorteggi fantasma e spogliatoi come aule di tribunale per processare sempre gli altri E così, aspettando e magari sotto sotto temendo abitudine ed esperienza della Juventus, è rimasto il Napoli l'unico rivale a minacciare Milano. Domani la prima risposta, vedremo chi sopravviverà al crash test dello stadio Maradona: Spalletti aspetta sornione, confidando che il peggio sia passato e con tanta voglia di rivincita; Inzaghi (squalificato) è convinto che quello del derby sia stato solo un incidente e che i balbettii che hanno permesso anche alla Roma di tornare in partita, siano naturali conseguenze del sovrapporsi di fatiche.

Mancherà Bastoni, probabilmente sostituito da D'Ambrosio, ma il vero rebus è in attacco. Inzaghi può continuare a rinunciare a Sanchez, regalandogli solo e sempre l'ultimo scorcio di partita? Poco alla volta, il cileno ha scalato il monte nerazzurro e il fantasma della scorsa stagione è ora un vago ricordo: i gol decisivi a Juventus (SuperCoppa) e Roma gli sono valsi anche l'affetto dei tifosi. Vederlo accanto a Dzeko domani a Napoli o più ancora mercoledì prossimo contro il Liverpool, non sarebbe una clamorosa sorpresa. Almeno stando ai numeri. Perché se Lautaro Martinez è tutt'ora il miglior marcatore stagionale di Inzaghi (11 gol in campionato, più il rigore in SuperCoppa alla Juventus) è altrettanto certificato dai tabellini che l'argentino non segna un gol su azione dal 17 dicembre. E vogliamo parlare della Champions, dove il Toro ha segnato per l'ultima volta il 3 dicembre del 2020, a Madrid, e poi più nulla per 9 partite di fila? Al terzo anno da titolare (con Spalletti furono invece più le panchine che i gol: Lautaro era davvero molto giovane) ancora non è chiaro a quale categoria appartenga il centravanti.

A tratti irresistibile, a tratti evanescente: i viaggi in Sudamerica lo consacrano in Nazionale (dove segna tanto e regolarmente) ma non lo aiutano. Ogni volta che torna sembra più stanco di quando è partito, meno pericoloso e cattivo. Inzaghi medita, sapendo senza dirlo - che Napoli conta più del Liverpool.

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