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Musetti e Iapichino, se la scuola viene prima

Musetti e Iapichino, se la scuola viene prima

Questione di priorità. Essere campioni non significa eseguire solo in maniera magistrale un colpo al volo dietro la schiena con una racchetta in mano oppure compiere un balzo più lungo.

A ribadire questo concetto sono Lorenzo Musetti e Larissa Iapichino, chiamati all'appello da un impegno importante: la Maturità. Per Larissa la prestazione al Golden Gala dell'altra sera non è stata da stropicciarsi gli occhi, ma ora le sue energie sono focalizzate sulla prova di mercoledì prossimo (16 giugno, previsto solo un colloquio orale quest'anno per il contesto pandemico). Difficile conciliare scuola e sport nel Bel Paese, ma ciò è parte di un percorso di crescita e non ci si tira indietro.

Lo stesso concetto vale per Musetti, reduce da un Roland Garros straordinario. «Sarà come affrontare Djokovic sullo Chatrier», le parole del classe 2002 in conferenza stampa, riferendosi all'esame. Una prova purtroppo per lui posticipata al 21 giugno per alcune problematiche legate alla presenza del presidente di commissione. Una criticità di non poco conto, che costringerà Lorenzo a saltare i tornei di preparazione a Wimbledon. Il 23 giugno il 19enne cercherà di essere a Londra, ma dovrà prestare attenzione: le autorità del Regno Unito hanno stabilito che se ci fosse anche un solo passeggero positivo, i tennisti presenti su quell'aereo sarebbero costretti all'isolamento e di conseguenza a non partecipare ai Championships. Proprio Djokovic potrebbe venire in soccorso, offrendo all'azzurro e al suo coach Simone Tartarini di viaggiare con il suo jet privato, in partenza da Maiorca.

Complicanze da conciliare con impegni e dolori fisici, ma essere campioni è anche questo: oneri e onori sono parte del gioco.

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