Quando Armani e Virtus Segafredo smettono di inseguire i loro errori danno una impressione davvero differente. Milano vince 82-79 l'ex grande classica sul campo di Varese dopo aver dormito a lungo fra le ortiche, un peso massimo che ha vacillato davvero quando Alessandro Gentile ha strappato il piumino dalle mani di troppi difensori, ex davvero graffiante e non soltanto per i suoi 25 punti.
I campioni di Bologna, fremebondi nei primi due quarti al Taliercio, la casa mestrina di Venezia (sotto 41-38 dopo 20'), contro una Reyer che anche in supercoppa l'aveva fatta soffrire, schiantano la squadra di De Raffaele con un 29-9 nel terzo quarto che avvisa i naviganti del nostro campionato, cominciando proprio dall'Armani che dopo la bella vittoria in Baskonia deve essersi confusa nel troppo incenso.
Il più 19 finale della Virtus (84-65, subendo 21 punti nei 2 tempi finali) che ieri ha intanto presentato anche bene JaKerr Sampson, 17 punti in 17 minuti, dovrebbe allarmare Messina e la sua Armani che resta anemica al centro se non c'è Hines come ieri. Forse esageriamo nelle pretese, ma certo quella di ieri a Masnago aveva più fantasmi senza giustificazione di rocce vere. Mentre Gentile mandava nei matti chi voleva difendere su di lui, la difesa più celebrata sembrava fatta da macchinine dell'autoscontro che andavano sempre dalla parte sbagliata. Serataccia per troppi, ma se non siamo stupiti dal solito Tarczewski in mezzo alle nuvole, si resta perplessi davanti alla gara negativa di Shields e Mitoglou che in 11 minuti si è preso tutti gli insulti dell'uomo che lo ha voluto a Milano, urlacci che poi ha diviso con un Moraschini da 0 su 5 al tiro, e quasi zero su tutto il resto. Per fortuna c'era un Melli da sbarco nella Normandia varesina, sicuramente Rodriguez e Hall hanno dato un senso alla partita, come del resto Ricci, ma non certo Grant che in 16 minuti ha fatto soltanto scarabocchi mentre Varese scopriva di non essere poi così male, se ha lasciato la partita soltanto alla fine, rendendo più sereno l'esordiente Vetremati che, come ha detto lui, è cresciuto a pane e Olimpia.
Ora Milano deve cercare un cielo diverso in questi 10 giorni che potrebbero essere decisivi per tutta la stagione. Domani al Forum arriva il Maccabi, certo distante da quello che un tempo contendeva le coppe all'Olimpia, poi venerdì ecco l'Efes avvelenato di Ataman, campione l'anno scorso, ma ora a zero in classifica. Poche ore di riposo per il cambio abiti ed ecco la Reyer.
Una vendemmia dove non tutta l'uva potrebbe essere buona, un duro lavoro di recupero, guardando sotto le torri bolognesi dove aspettando ancora Mannion e intanto hanno aggiunto pure Cordiner per rimpiazzare Udoh e Abass che resteranno fuori per mesi.
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