Pogba e Di Maria, distrazioni sulle storie tese della Juventus

Il francese e l'argentino nascondono il caso De Ligt in mezzo alle mosse del club e alla "convivenza" Calvo-Arrivabene

Pogba e Di Maria, distrazioni sulle storie tese della Juventus

Pogba alla Juventus è una storia che circola a Torino da quando Pavel Nedved ne ha parlato con gli amici. Ed era ancora inverno. Di Maria alla Juventus è una voce che ronza come le zanzare, dunque fastidiosa fino a quando non si risolve la molestia. Poi ci sono altre storie, Morata e Cuadrado per dire e, per non farsi mancare nulla alla Continassa, anche le parole di De Ligt hanno aumentato l'incertezza in casa bianconera. L'olandese non ha gradito i due piazzamenti al quarto posto, strano perché per Agnelli e Allegri quello è stato l'obiettivo raggiunto. Qualcuno dice una bugia, ai poster l'ardua sentenza. Sta di fatto che il futuro di De Ligt, con ingaggio pesante in una politica di riduzione dei salari, deve essere ancora definito, meriterebbe la fascia di capitano e sarebbe un'azione diplomatica per consegnargli la fiducia del club ma chi affronta la questione con Bonucci?

Siamo all'asilo Mariuccia, come nel caso Di Maria che, stando a radio mercato, pretende un contratto annuale per poi ritirarsi in Argentina e dalla Spagna rimbalza un forte interesse del Barcellona. Ai tempi di Boniperti e Giraudo le condizioni venivano dettate dal club e non dai calciatori, mi dicono che quel calcio non c'è più, rispondo che non ci sono più quei dirigenti. Il rientro a sorpresa di Calvo non agevola il lavoro di Arrivabene nei confronti del quale il mondo social dei tifosi ha assunto una posizione fortemente critica anche se il carattere ruvido del manager ex Ferrari ha sopportato situazioni più scomode.

C'è poi da riflettere sull'impiego dei nuovi arrivati e sulle idee di Allegri, il quale, nell'incontro televisivo con Barzagli, presentato come intervista, ha concesso parole belle a Miretti che, nel campionato conclusosi, ha giocato 323 minuti. Sabato sera la nazionale tedesca ha presentato Musiala, classe 2003 come Miretti, il quale ha già collezionato 77 presenze con la maglia del Bayern di Monaco. Dove sta l'errore? Molto dipenderà dal coraggio, si fa per dire, di Allegri nell'allestimento di una formazione tipo e di un gioco che non sia episodico o frutto del colpo di un singolo, comunque importante e decisivo.

Nell'attesa ci sono altre questioni, non sportive ma giudiziarie che la Juventus dovrà affrontare e di cui meglio sarebbe non fidarsi. Quando c'è di mezzo il club di Andrea Agnelli la folla di giustizieri prenota la prima fila.

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