Da oggi il campionato si divide in due, l'Inter, poi tutto il resto. Non una gran partita, non un gran football secondo cattive abitudini dei nostri campi, è bastato poco all'Inter per vincere, un autogol, qualche episodio isolato, poca Juventus, di gioco e di personalità, ma l'almanacco registra i risultati, dunque i punti e tre sono quelli ottenuti dalla capolista che stacca a +4. La squadra di Inzaghi, il solo eccitato nella gnagnera generale, è stata meno spavalda e aggressiva, per prudenza e per la massiccia fase difensiva della Juventus che ha rinunciato a molestare l'avversario, con ritmi anestetizzati. Le prime due del campionato ribadiscono il livello basso della nostra serie A, la partita non è stata nemmeno macchiata da situazioni dubbie, proteste, lazzi contro l'arbitro Maresca a conferma della modestia generale lontana dalle sulfuree contese del passato. La Juventus si è fermata sui propri già noti limiti, Allegri dirà che altri sono gli obiettivi di classifica, alibi per giustificare la sconfitta che restituisce coraggio anche al Milan, staccato di quattro punti dai bianconeri. L'Inter recupererà contro l'Atalanta che ha superato la Lazio, il vantaggio della capolista potrebbe aumentare, mortificando la compagnia di contorno.
È stato un turno da rimonte clamorose, Lecce, Milan, Bologna, Napoli, il calcio è un'idea del diavolo, risultati già certi ribaltati all'ultima giocata, nel delirio dei tifosi con allenatori ad un minuto dal licenziamento e di nuovo solidi al proprio posto, si corre per un posto in Europa, si corre per restare in A, in entrambi i casi trattasi di bisogno urgente di denari, ossigeno per un corpo, quello del football non soltanto italiano, asfissiato dai debiti, il Financial Times ha evidenziato come, nella sessione invernale di mercato, i club abbiano speso un quinto rispetto all'anno scorso, non è prudenza ma rispetto delle normative che potrebbero penalizzare grandi patrimoni. Stasera si chiude con la Roma contro il Cagliari, idem come sopra, cioè soldi e salvezza. Un po' come il festival di Sanremo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.