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Il pupino dopo il Pupone. Dybala, la Joya di Roma è la beffa di Mou all'Inter

Decisiva la corte dello Special One e i Friedkin una proprietà silenziosa che parla con i fatti

Il pupino dopo il Pupone. Dybala, la Joya di Roma è la beffa di Mou all'Inter

Non si può lasciare in lista di attesa uno come Dybala. La questione si è conclusa. L'Inter non ha potuto e voluto prendere l'argentino sul quale aveva costruito un piccolo progetto che però è saltato per l'arrivo, in prestito, di Lukaku. Marotta ha pensato che l'impegno verbale sarebbe stato sufficiente per bloccare il calciatore, Dybala ha aspettato, con educazione e silenzio, fino a quando José Mourinho non ha preso a corteggiarlo e l'importanza, carismatica, del portoghese ha avuto la prevalenza sul fascino da champions dell'Inter. Paulo Dybala arriva nella città migliore e nella squadra giusta, trova l'ambiente euforico che aveva bisogno di ritrovare un idolo, nessuno può mettere in discussione, se non in mala fede o ignoranza, le qualità tecniche del giocatore ma i dubbi e le perplessità restano legate alla costanza delle sue prestazioni, frenate dalle precarie condizioni fisiche che lo hanno limitato in queste ultime tre stagioni.

Ovviamente la Roma romanista è già ubriaca, si preparano celebrazioni trionfali, la maglia numero 10 è quella che fu di Totti, Paulo è descritto come un fuoriclasse, la sua presenza spinge la squadra nella zona scudetto. L'epilogo della trattativa, già definita nella notte tra giovedì e venerdì, sta a significare come le chiacchiere di mercato evaporino nel giro breve di un tweet. Sembrava non poterci essere soluzione migliore di quella interista, Inzaghi e Marotta avrebbero completato un organico fenomenale, poi la propaganda puntuale di De Laurentiis Aurelio aveva fatto illudere la gente napoletana del colpo hollywoodiano, secondo repertorio ormai smaschreato, ma tutti hanno dovuto fare i conti con Josè Mourinho e la sua voglia di portare a casa il giocatore che può trasportare la Roma dalla conference league all'euroleague e soprattutto alla champions.

La proprietà ha soddisfatto le richieste dell'allenatore e la proposta contrattuale dell'argentino, i Friedkin hanno ribadito di parlare poco, anzi mai, e di agire secondo necessità, hanno speso molto e ora ritengono che la Roma sappia e debba crescere, al di là dell'entusiasmo del popolo. Paulo Dybala ha un conto in sospeso con se stesso. Le ultime sue stagioni sono state sofferte e non soltanto per ragioni di salute.

Il suo rapporto con la Juventus si era lentamente deteriorato, come accaduto con un altro numero 10, Alessandro Del Piero. La scelta lo pone di fronte a una responsabilità precisa. Sarà lui il pupino, dopo il pupone.

E Roma, come direbbe Mourinho-Petrolini imitando Nerone, tornerà più bella e più superba che pria.

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