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Riecco la farfalla Vanessa, un bronzo con vista Tokyo

A Basilea rotto un digiuno di 7 anni. "La medaglia simbolo di resilienza tra successi e sconfitte"

Riecco la farfalla Vanessa, un bronzo con vista Tokyo

Il tempo vola ma Vanessa ancora c'è. La farfalla di Orzinuovi è tornata in pedana e sembra più motivata che mai. Ieri Vanessa Ferrari ha conquistato la medaglia di bronzo nel corpo libero agli Europei di ginnastica artistica di Basilea. Un podio che ha interrotto un lungo digiuno di sette anni.

L'azzurra, nel giorno della Liberazione, si è esibita sulle note di «Bella Ciao» e ha dedicato questa medaglia - la quinta continentale al corpo libero dopo gli ori nel 2007 e nel 2014 e gli argenti nel 2006 e nel 2009 a Milano - all'Italia, visto il momento complicato che sta attraverso il nostro Paese. «La medaglia è per me un simbolo di resilienza e lo dimostra la mia storia agonistica fatta di successi ma anche di sconfitte - confessa l'atleta dell'Esercito -. Nonostante questo non ho mai mollato. I miei sogni mi danno la forza necessaria per andare avanti».

Il sogno di Vanessa è uno soltanto: Tokyo, la quarta Olimpiade. E sarebbe un traguardo straordinario per un'atleta che a novembre ha compiuto 30 anni. È passato tanto tempo dal titolo mondiale del 2006 ad Aarhus, in Danimarca, quando Vanessa a 16 anni è diventata la prima ginnasta italiana (e a oggi l'unica) a conquistare un oro iridato nel concorso generale. La piccola farfalla, però, oggi a 30 anni è ancora in pedana, inossidabile. Ieri Vanessa, che ha totalizzato 13.600 punti, si è arresa soltanto alla 16enne britannica Jessica Gadirova, oro e alla 20enne russa Angelina Melnikova, d'argento. Quando la bresciana era esplosa a livello sportivo, tra il 2005 e il 2006, la Gadirova era appena nata. Questo, per sottolineare quale sia il carattere d'acciaio di un'atleta speciale, purtroppo con i tendini di cristallo. Infatti, in tutti questi anni la bresciana ha dovuto fare i conti con mille incidenti e sfortune. L'ultimo, gravissimo, nel 2017, un crac che sembrava aver posto fine alla sua carriera. Alcuni di questi infortuni, tra l'altro, l'hanno limitata proprio in prossimità delle Olimpiadi (come a Pechino 2008). Vanessa con i Giochi ha un conto in sospeso: è finita due volte quarta (Londra 2012 e Rio 2016). Anche per questo, ha tatuato i cinque cerchi dietro il collo con il logo delle tre sfortunate edizioni.

Per strappare il biglietto pure per Tokyo, l'eterna ginnasta, che a marzo ha battuto il Covid, si è rimessa in discussione, tanto da ricominciare ad allenarsi su tutti e quattro gli attrezzi. Non solo il tappeto, ma pure parallele asimmetriche, trave e volteggio. Così da aprirsi una strada per il Giappone. «Laggiù, non andrei a fare la comparsa».

La farfalla Vanessa vuole volare fino a Tokyo.

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