Paura Zika, ciclista Usa rinuncia alle Olimpiadi di Rio

Tejay van Garderen: "Capisco che le chance che io possa contrarre il virus Zika sono minime, ma non posso far correre alcun rischio alla mia famiglia, che viene prima di tutto"

Paura Zika, ciclista Usa rinuncia alle Olimpiadi di Rio

Mentre da Losanna, dov'è in corso una serie di riunioni del Cio, il presidente del comitato organizzatore di Rio 2016 Carlos Nuzman assicura che "i rischi per il virus Zika da giugno a settembre calano drasticamente", arriva l'annuncio che un ciclista della squadra Usa ha deciso di rinunciare ai Giochi. Lo ha comunicato il portavoce della federciclo Usa Kevin Loughery, precisando che l'atleta in questione è Tejay van Garderen, che era stato preselezionato per i Giochi. Il 27enne ciclista, che aveva già preso parte a Londra 2012, ha fatto sapere di non sentirsela di andare a Rio per non far correre rischi alla moglie Jessica a causa del virus Zika. La donna è incinta e dovrebbe partorire ad ottobre.

Il presidente di 'Usa Cycling', Derek Bouchard-Hall ha commentato la decisione di Van Garderen spiegando che "da noi c'è gente che è stata in vacanza perfino nella foresta amazzonica e non ha mai contratto virus. Ma non possiamo costringere Kevin. E so che il Brasile ha dei problemi, alcuni dei quali sotto controllo e altri no. Per noi c'è il velodromo che non è ancora pronto, altri problemi logistici e strutturali e il virus Zika. Insomma, i brasiliani hanno ancora un sacco di difficoltà da superare".

"Capisco che le chance che io possa contrarre il virus Zika sono minime, ma non posso far correre alcun rischio alla mia famiglia, che viene prima di tutto". Così il ciclista statunitense della Bmc Tejay Van Garderen, preselezionato per Rio 2016, ha spiegato la propria decisione di non partecipare ai Giochi carioca. "Non voglio correre alcun rischio - ha detto ancora il 27enne ciclista Usa - e dopo averci riflettuto sopra ho presa questa decisione.

Ora non ho rimpianti, mia moglie è incinta. Se ci fossero state le condizioni giuste sarei stato fiero di correre per gli Usa alle Olimpiadi, ma ora spero di gareggiare in quelle del 2020: in fondo faccio ancora in tempo".

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