Rivincita dei panchinari. Quando il bomber è quello che sta seduto

Già 14 reti dalle riserve entrate in campo. E per il Sassuolo due rimonte grazie ai cambi

Rivincita dei panchinari. Quando il bomber è quello che sta seduto

Qualcuno si sarà detto: non potevi pensarci prima? Qualche altro avrà sentenziato: per fortuna ci ha pensato. Parole e pensieri rivolti agli allenatori calcistici nostri che stanno riscoprendo il Bello della panchina: non tanto inteso nel senso dello stipendio, quanto con la maiuscola a sottolineare il giocatore che ha regalato un sorriso, una speranza, magari una vittoria. Il pallone post Covid ci sta annaffiando di gol e, a suo modo, è un successo. Ma, soprattutto, di reti che partono dalla panchina. E magari segnano il destino. Sono già 14: ultimo della serie il gol di Bastoni che ha risollevato l'Inter dagli inferi. E quest'ultima giornata ha incrementato la tendenza: Luis Muriel ha illustrato, ancora una volta, le sue qualità di bomber a miccia svelta entrando al minuto 52 di Udinese-Atalanta e, con una doppietta, ha continuato a lasciar correre i sogni bergamaschi. Oltre a quelli propri.

Aggiungiamo: grazie alla freccia di San Tomas, la Colombia del pallone resterà nella storia dei nostri campionati perchè Muriel ha raggiunto le 9 reti e superato il record di Di Vaio (7), allora in maglia Juve 2003-2004, nella specialissima classifica dei cannonieri che arrivano dalla panchina. Un' altra tacca sul campionato delle meraviglie atalantine.

Il torneo della provincia ci porta, poi, notizie dal Sassuolo che, con 4 gol dalla panca, ha tenuto botta in due partite difficili come quelle contro Inter e Verona: oscar al merito e primo posto in questa classifica dei gol provvidenziali. Citazione per Magnani (Inter-Sassuolo), Boga (2) e Rogerio in Sassuolo-Verona. Il gol del cuore, invece, lo ha regalato Musa Barrow, altro prodotto dell'Atalanta in prestito al Bologna, che ha realizzato il sogno dei suoi tormenti: una rete da dedicare alla nonna morta venerdì e ai bergamaschi schiantati dal coronavirus. Le lacrime del giovane attaccante gambiano valgono tutta una storia e, allora, ben venga il calcio che sa ritornare in campo in tal modo.

Il pallone avrà risollevato anche l'animo di Higuain preso allo stomaco dalle storie personali. Younes, entrato dalla panchina del Napoli, ha definitivamente stordito la Spal, così come Lozano in Verona-Napoli. Al contrario, il Verona è la squadra che ha subito più beffe dai panchinari. Il Milan si è avvalso di una rete non determinante di Leao contro il Lecce, così Bonazzoli in Samp-Bologna e Iago Falque in Genoa-Parma.

Ora è chiaro che nel pallone esistono casualità, ma queste dei panchinari goleador stanno cominciando ad essere opportunità: non proprio casualità. E val la pena porsi la domanda: hanno sbagliato i tecnici a non schierare prima giocatori decisivi? Oppure: possibile che gli allenatori stiano diventando tutti mano di fata? Qualunque risposta potrebbe subire contestazioni.

Meglio ripararsi nel più classico dei porti: questo calcio d'appendice, preparato un po' frettolosamente dopo mesi di fermo forzato, ci dice che la condizione fisica conta e la freschezza di chi entra serve. I riflessi son più brillanti, la forza fisica è una risorsa, e l'occasione non fa l'uomo ladro ma goleador.

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