Sport

Senza ministro lo sport torna al centro

La migliore notizia per il mondo dello sport è che non ci sia un ministro dello sport

Senza ministro lo sport torna al centro

La migliore notizia per il mondo dello sport è che non ci sia un ministro dello sport. Non è sottovalutazione bensì attenzione. Whatever it takes implica anche sapersi prendere il giusto tempo per fare, e bene, quel che è necessario. E allo sport serve molto. Si pensi all'attività di base, a palestre, piscine con i nostri ragazzi fermi da troppo tempo e migliaia di lavoratori strangolati dall'inattività. Si pensi alle scadenze importanti che attendono il Paese a livello sportivo, gli stadi vuoti, gli Europei di calcio in parte in Italia, la complicata missione olimpica, l'organizzazione di Milano-Cortina 2026 con il volano che ne consegue. Si pensi all'importanza dello sport per l'immagine del Paese nel mondo: in questi giorni, Luna Rossa e i suoi successi sono lì a dimostrarlo. Che non ci sia dunque un ministro dello Sport è una grande notizia per lo sport. Perché si snellisce il rapporto col governo e si ridà centralità all'istituzione sportiva. Un'assenza accolta bene dal n°1 del Coni Giovanni Malagò perché «del Presidente Draghi conosciamo bene la sua simpatia verso il nostro mondo e la sua credibilità. Non possiamo che essere contenti»; e altrettato bene l'ha commentata il presidente del Milan Paolo Scaroni, «sono ben contento che il governo Draghi non includa un ministro dello sport, perché un ministero senza portafoglio non mi sembra abbia contribuito molto allo sviluppo del settore. Penso nomineranno un sottosegretario, mi auguro che faccia parte della presidenza del Consiglio e che conosca molto bene lo sport, perché ne abbiamo bisogno» ha detto ieri alla Politica nel Pallone. Il ventaglio delle possibilità si apre infatti con quella affascinante di una delega allo sport nelle salde mani del premier professore ma anche sportivo da ragazzo, oggi tifosissimo di calcio, giocatore di golf e lettore del CorSport. Non è un'eresia. Tanto più che nel 2016 la delega era in mano a Renzi premier. E se non a Draghi, potrebbe essere affidata al sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli, un super tecnico o, naturalmente, a un sottosegretario di estrazione parlamentare. Comunque sia, ed è per questo che gli uomini di sport brindano, ridando centralità alle varie Federazioni. E su tutte al Coni.

Per legge, Confederazione delle federazioni.

Commenti