Roma Non è un caso che abbia festeggiato i 23 anni nel gruppo azzurro. La Confederations Cup, chiusa in anticipo (alla vigilia della sfida con la Spagna dopo 2 gol in 3 partite della prima fase) per un infortunio muscolare alla coscia sinistra, lo ha già eletto come simbolo dell'Italia ai prossimi Mondiali in Brasile. Ma per Mario Balotelli è stato un compleanno amaro, nonostante la festa preparata dagli azzurri nel ritiro, con invitati speciali Messi e compagni, ospiti dello stesso albergo romano a due passi da Villa Borghese. Colpa di quel contrattempo in allenamento - il versamento al ginocchio operato - che potrebbe precludergli la serata dell'Olimpico.
Ricevuti i graditi auguri via twitter della «Pulce» e dell'amico e compagno di squadra El Shaarawy (nel messaggio c'erano le sigle dei rispettivi nomi, i numeri di maglia e un'affettuosa carrellata di foto, con alcune immagini di abbracci in campo, ndr), SuperMario era arrivato a Roma ieri mattina in treno. «Sono felice di esser ricevuto da Papa Francesco - così l'attaccante -. Cosa penso di lui e cosa gli dirò rimarrà tra noi. Se è più emozionante del migliore incontro di calcio da giocare? Per me no, ma al Papa dirò qualcosa di importante sulla religione, per chi ci crede è una forza. Spero che mi faccia gli auguri di compleanno, mentre il regalo lo fanno i miei genitori».
Prima dello stop di ieri, sembrava in buone condizioni: era rientrato nel gruppo rossonero un mese esatto dopo lo stop in Brasile, aveva giocato due partite della tournee americana (con tanto di carezza di Mourinho dopo la sfida con il Chelsea e il primo gol stagionale a Miami con i Los Angeles Galaxy oltre a un piccolo problema al polpaccio). Poi il sì alla chiamata di Prandelli e la festa con tanto di torta e spumante dei compagni in azzurro.
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