Francesco Totti, dopo il doloroso addio alla Roma, sta continuando a lavorare nel mondo del calcio come procuratore sportivo. Questa cosa, però, ha fatto storcere il naso all'associazione agenti dato che starebbe operando la professione pur non avendo il titolo per poterlo fare. Secondo quanto riporta il sito pagineromaniste è stato anche presentato un esposto in Figc che sta indagando e valuterà la posizione del Pupone e della sua agenzia Ct10 che è stata inaugurata proprio un anno fa, il 10 febbraio del 2020 poco prima della pandemia da coronavirus che ha poi travolto l'Italia e il mondo intero.
La difesa
Totti avrebbe però affidato legalmente la sua agenzia con un titolo al procuratore Giovanni DeMontis mentre lui si occuperebbe semplicemente di scouting. Lo scorso mese d'agosto l'ex capitano della Roma, infatti, precisò questa cosa: "Non esercito l’attività di agente sportivo. Ho deciso di investire nel settore di riferimento in qualità di uomo di sport e di libero imprenditore, nel rispetto di tutte le normative vigenti. Ho costituito una società di servizi che opera nel settore della mediazione, consulenza ed assistenza ai Club ed ai calciatori, per la quale coordino e supervisiono l’area scouting".
L'ex capitano della Roma aveva poi concluso il suo intervento in merito mettendo le mani avanti: "Per l’espletamento dei suoi servizi professionali, la società si avvale di professionisti già abilitati all’esercizio dell’attività svolta, in conformità a tutte le disposizioni previste dalla legge, nonché dai regolamenti Figc e Coni. Tutto ciò chiarito, mi riservo di agire nelle sedi competenti contro chiunque, nel maldestro tentativo di ritagliarsi un attimo di notorietà, abbia pubblicamente rilasciato in passato e/o rilasciasse in futuro, dichiarazioni lesive della mia onorabilità".
Il 44enne ex fuoriclasse del calcio italiano ha avviato e lanciato la sua agenzia proprio un anno fa, era il 10 febbraio e fin da subito i rapporti con alcuni procuratori non si erano dimostrati idilliaci. Due agenti importanti come Donato Di Campli e Giuseppe Bozzo, infatti, erano entrati in tackle nei suoi confronti con parole dure in merito alla volontà del Pupone di intraprendere questa professione.
"Totti è stato un grande giocatore, ma fare il procuratore è un altro sport a cui bisogna saper giocare, non barare. Francesco non può operare in Italia dove gli agenti per definirsi tali sono costretti a sostenere test e prove durissime. Servirebbe una regolamentazione severa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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