Tutto secondo copione il primo round tra Atletico Madrid e Liverpool, perlomeno il copione pensato e scritto da Diego Simeone, ovvero rapido gol iniziale dei suoi per poi logorare l'avversario in mezzo agli asfissianti meccanismi del cholismo, in attesa della ripartenza giusta.
Ne è uscita la solita palude tattica capace di inghiottire anche una squadra come il Liverpool di Klopp che in Premier appare avviata a seguire la scia dell'Arsenal degli Invincibili di Arsène Wenger. Ma è ormai una formula quasi matematica: ottima partita dell'Atletico equivale a brutta prestazione degli avversari. Quattro minuti di gioco, una palla sporca in area e l'Atletico è già avanti: benvenuti al Wanda Metropolitano. Il biglietto da visita lo firma Saul Niguez che insacca da due metri dopo una carambola su calcio d'angolo. Per lo spagnolo decimo gol in Champions, il quinto nella fase a eliminazione diretta della competizione. In casa Colchoneros, solo Griezmann (6) ha fatto meglio. Significativa una statistica nel primo tempo: il Liverpool chiude con oltre il 70% di possesso palla senza però aver mai centrato lo specchio della porta.
Nella ripresa Klopp manda il campo il talismano Origi, a segno sia in semifinale che nella finale dell'ultima Champions. Non basta, anche se una bella giocata del belga crea la migliore occasione dei Reds, con Henderson che finisce per concludere a lato di poco.
Ma l'occasione migliore capita sui piedi di Morata, con l'ex Juve che svirgola a centro area un
assist superbo di Renan Lodi. Il fischio finale conferma un dato impressionante: nella fase a eliminazione diretta di Champions, sotto la gestione Simeone l'Atletico Madrid ha incassato in casa solo 2 reti in 13 partite.
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