Una sfida stimolante per premiare chi possiede il Kinect e Lionhead e Microsoft l’hanno, in parte, vinta. "Fable: The Journey", infatti, pensato appositamente per l’accessorio dell’Xbox, apre nuove strade per il divertimento nel salotto. Del resto, non caso a progettarlo è proprio la casa che ha ideato il dispositivo di riconoscimento. Chi, dunque, meglio di Microsoft poteva sfruttare la potenzialità del Kinect per regalare nuovi stimoli ai videogiocatori che si ritroveranno tra le mani un RPG degno di questo nome? E’ il quinto episodio della saga di Fable ma il primo, appunto, giocabile esclusivamente con il Kinect. Così, pur mantenendo appunto il marchio di fabbrica, questo è un titolo che, per ovvi motivi vista la finalità, fa storia a sè. Quindi, se siete dei fan di questo Action RPG non aspettatevi la solita minestra che, tra l’altro, già era in fase di rifacimento. Tanto per capirsi, qui di interazioni ne vivrete poche; la trama segue la sua strada e quasi raramente potrete staccarvi da essa. Il protagonista è Gabriel, un ragazzo che viaggia su un carro con un gruppo. Rimasto staccato, dovrà cercare di ricongiungersi alla sua gente, con tanto di incontro con l’immancabile Theresa, e, praticamente, da qui prende via il game. Dovrete, perciò, fin da subito prendere confidenza con i comandi manuali, dovrete, cioè, imparare a guidare il vostro cavallo Stella (non servono movimenti ampi ma precisi per ottenere il meglio dal carro sul quale state idealmente viaggiando) stando comunque comodamente seduti sulla sedia. Non aspettatevi però cavalcate noiose perché gli imprevisti, anche con le briglie in mano, sono dietro la curva. Certo, alla lunga, meglio la fase a piedi decisamente più interessante, soprattutto se si è giovani e si ha voglia di azione. In alcuni momenti potrete collezionare oggetti grazie a delle apposite sezioni che diventano più ardue con il passare delle ore e con nemici che vi renderanno via via la vita più difficile. E anche voi, con la pratica, potrete usare al meglio gli incantesimi per averla vinta. Lanciarli non è poi così difficile: dovrete alzare il braccio e spingerlo in avanti come in un lancio. Per difendervi, invece, dovrete mettere in orizzontale il vostro braccio come se fosse uno scudo. Più o meno è tutto qui. Ora, sulla carta tutto semplice ma non pensiate che i vostri incantesimi raggiungano con facilità il nemico. Anzi, farete spesso i conti con lanci sbagliati costringendovi ad operazioni di ricalibratura da eseguirsi comunque vicino ai salvataggi pena il dover rifare parte del gioco. I punti esperienza si guadagnano sia compiendo semplici azioni (ad esempio, reperendo cristalli o pulendo il cavallo), sia in battaglia in base al modo con il quale avrete sconfitto l’avversario. La longevità è certamente differente dagli altri Fable. Per salvare Albion, infatti, ci abbiamo messo quasi nove ore, concedendoci anche qualche extra.
In conclusione, il titolo va giustificato. Nel senso che se è vero che sia meno vario dei suoi precedenti, è indubbio che, grazie al Kinect, offra un approccio di gioco totalmente differente.
Purtroppo, a volte il difetto (del gioco) sta proprio nel manico. Nel controller, cioè, che si comporta in maniera frustrante costringendovi a continue ricalibrature o a direzionare il colpo. Se passate sopra questo, è un gioco che vi darà delle soddisfazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.