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Tensione nei Paesi Baschi arrestati i capi del braccio politico dell’Eta

Manette per 23 indipendentisti su ordine del giudice Garzón Oggi manifestazioni di protesta

da Madrid

La tensione politica è alle stelle in Spagna, dopo gli arresti di giovedì sera dell’intera direzione di Batasuna, il braccio politico dell’Eta. Mentre i partiti indipendentisti sono pronti a scendere in piazza questa sera in ogni capoluogo dei Paesi Baschi per protestare contro i giudici che hanno firmato gli arresti, durante una turbolenta seduta del Parlamento basco, i rappresentanti del Pctv, la prima forza indipendentista, hanno abbandonato i seggi come forma di protesta. Ad innescare la tensione è stato il blitz della Guardia Civil, che su ordine del giudice dell’Audencia Nacional, Baltasar Garzón, ha decapitato Batasuna.
In manette sono finite 23 persone, tra cui Joseba Permach, Juan José Petrikorena, Rufino Etxeberria, Cruz Aldasoro, Marije Fullaondo e Tomás Elajandro. È stata una vera retata all’interno di un’aula del municipio di Segura, località dei Paesi Baschi, dove i dirigenti del partito, secondo la polizia spagnola, erano riuniti per nominare i nuovi responsabili. Mancava solo Pernando Barrena, uno dei portavoce di Batasuna che ha dichiarato: «Si tratta di un vergognoso atto di repressione, di una vendetta di Zapatero». Ma è dal 2002 che Batasuna è stata dichiarata «organizzazione illegale» dall’Audencia Nacional che ha proibito ai suoi rappresentanti di riunirsi e manifestare.
Tra le persone arrestate, compaiono anche diversi candidati di Anv, il partito basco che alle elezioni comunali dello scorso maggio aveva accolto nelle sue liste civetta molti esponenti dell’illegalizzata Batasuna, in modo da aggirare il divieto imposto dalla magistratura. Ma lo stratagemma non passò inosservato a Garzón che ottenne la cancellazione e la radiazione dalle liste elettorali dei candidati sospetti in ben 133 comuni dei Paesi Baschi e della confinante Navarra.
La retata della Guardia Civil di giovedì sera a Segura è stata fulminea ed è durata poco più di cinque minuti. Il reato imputato ai capi di Batasuna è di «appartenenza a organizzazione terroristica» e di «assemblea legale e clandestina».
Ma non era la prima volta che i dirigenti di Batasuna organizzavano riunioni clandestine e con l’appoggio delle autorità locali, in una regione dove le forze indipendentiste dominano la politica. La polizia sapeva che in quell’incontro ci sarebbe stato un passaggio di poteri tra la vecchia e la nuova direzione di Batasuna che già il 18 marzo del 2006 si era riunita per ridisegnare i suoi vertici, solo quattro giorni prima che l’Eta annunciasse l’inizio della tregua, poi interrotta il 30 dicembre 2006 con l’attentato all’aeroporto Barajas di Madrid dove morirono due persone.
Dopo mesi di inutile trattativa del governo socialista con l’Eta, un primo pugno di ferro della magistratura spagnola si era visto lo scorso 8 giugno, quando Arnaldo Otegi, il più noto leader di Batasuna, fu condotto in carcere con l’accusa di apologia del terrorismo.

Fu un duro colpo che preannunciava la retata di giovedì.

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