Barbara Silbe
Esiste un modo originale per parlare del clima e dei suoi cambiamenti senza rischiare di annoiarsi con dati e statistiche. Quello di tuffarcisi dentro, di camminare tra i segreti dellatmosfera attingendo le informazioni direttamente dalla natura, dalla montagna, dal cielo che ci sta sopra, dal nostro stesso respiro. Ed esiste un solo posto dove questo è possibile. E la cima più alta dei nostri Appennini settentrionali, il Monte Cimone (2.165 metri di quota): le sue pendici sono la sede del primo «Sentiero dellatmosfera», allinterno del Parco del Frignano, mentre la sommità ospita unavanzata stazione di ricerche dove collaborano il Servizio Meteorologico dellAeronautica Militare e lIstituto di Scienze dellAtmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Parliamo di un luogo dove è possibile fare quattro passi tra le stratificazioni dellaria senza per questo essere un astronauta. A una montagna così non avevamo mai pensato. Le vette sono una palestra e uno svago, sono ascetismo e ricerca di sé, essenza stessa della vita per chi ci abita e per le pianure. Tra i molti approcci al mondo alpino, quello didattico è certo il meno consueto. Il visitatore del Monte Cimone entra in una «aula del territorio», uninsolita scuola allaperto dove studiare le scienze divertendosi, con un laboratorio accessibile a chi vuole conoscere dove e come nascono le misure per studiare linquinamento dellaria e quelle per arginare i pericoli sempre più incombenti.
La storia stessa di questa montagna non poteva che portare fin qui. La prima applicazione scientifica dellarea risale al 1655, quando due padri gesuiti salirono la vetta del Cimone per misurarne laltezza. È del 1671 larrivo del primo barometro usato per scopi geodetici. Successivamente il luogo fu utilizzato per il rilevamento geotopografico e, dopo linstallazione di un osservatorio meteorologico nel vicino castello di Sestola, nel 1878 sulla cima fu innalzata una torre osservatorio per rilevamenti atmosferici. La vera, epica storia delle osservazioni meteo quassù prende avvio dal 1937, quando lAeronautica Militare costruì la prima installazione permanente. Dopo un periodo di abbandono durante la guerra, a partire dal 1946, dagli anni 50 lattività riprese, per non interrompersi più, nonostante il mantenimento dellintera struttura comporti ingenti sforzi da parte del personale e degli enti che ci lavorano.
A circa due ore di cammino da Pian Cavallaro (1878 m), un itinerario in dieci punti informativi disseminati lungo il percorso, avvolto nel silenzio maestoso di un massiccio posto in posizione privilegiata a dominare tutta la valle, conduce fino alla sommità del Cimone dove si trova il Laboratorio «Ottavio Vittori» del Consiglio Nazionale delle Ricerche, tra le più importanti stazioni meteo a livello europeo e una delle poche in Italia che rilevi dati in maniera continuativa per 365 giorni allanno. Da qui, con strumenti sofisticati, vengono portate avanti attività sperimentali e monitorati i gas serra, lozono, il benzene, il metano, la radioattività, la radiazione solare, la direzione e lintensità del vento e altro ancora, vengono controllate le condizioni più o meno critiche che l'inquinamento può determinare in aree prima considerate incontaminate. Lo sguardo spazia a 360 gradi, un cartello emblematico saluta chi sale col fiato grosso e i pensieri sottili. Recita così: «È in atmosfera che le orme degli uomini compaiono prima e più chiaramente che altrove: cattiva qualità dellaria nelle città, buco dellozono grande quanto un continente, influenza crescente dei gas ad effetto serra
cè una sola atmosfera, non facciamola morire!».
La nuova grande sfida è rappresentata ora dal progetto «Share Asia», avviato di recente dal Comitato Ev-K2-Cnr con lobiettivo di realizzare una rete di stazioni di controllo ambientale in Himalaya e Karakorum, sul modello del Monte Cimone, per raccogliere dati sulle variazioni climatiche globali in Asia e per studiare la minacciosa «nube scura» inquinante, costituita da solfati, nitrati e ceneri in grado di spostarsi nellaria anche molto lontano. Centro nevralgico degli studi sarà il celebre laboratorio-piramide posto a 5050 m. ai piedi dellEverest.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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