Giovanni Tria allontana una nuova manovra (e una stangata). Ma non la esclude.
"È alquanto prematuro esprimersi su un'eventuale manovra correttiva a poco più di due mesi dal confronto con le istituzioni Ue che hanno valutato positivamente la manovra di bilancio 2019", ha spiegato alla Camera il ministro dell'Economia, "Nel prossimo Def si aggiorneranno le previsioni economiche alla luce dei dati finali di contabilità nazionale e il consuntivo di finanza pubblica. L'aggiornamento porterà a una valutazione e alla verifica dei saldi che saranno oggetto di consueto confronto con la Commissione europea".
Questo però a una condizione: che il pil italiano torni davvero a crescere. "Se l'economia dovesse crescere meno del previsto, cosa che ci auguriamo che non accada, la proiezione del saldo di bilancio potrà essere rivista a condizione che ciò non derivi unicamente dalla congiuntura economica: questo allo scopo di evitare politiche di bilancio procicliche che aggraverebbero la flessione congiunturale", ha spiegato il ministro dell'Economia, "I margini di riserva al momento paiono più che sufficienti. A ulteriore garanzia rispetto agli obiettivi di finanza pubblica la legge di bilancio contiene un'apposita disposizione di monitoraggio dei conti pubblici per il 2019. Sono accantonate e rese disponibili risorse per un importo complessivo pari a 2 miliardi di euro. Il monitoraggio degli andamenti tendenziali di finanza pubblica è aggiornato entro il mese di luglio.
Qualora da tale monitoraggio gli andamenti tendenziali risultino coerenti con il raggiungimento degli obiettivi programmatici per l'esercizio 2019, valutati al netto delle maggiori entrate derivanti da operazioni dismissioni di immobili pubblici, gli accantonamenti con delibera del Consiglio dei ministri e su proposta del ministro dell'Economia possono essere resi disponibili".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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