Vacanze fino alla Befana I calciatori non scioperano più

RomaAgitazione sospesa, almeno fino al 30 novembre. In cambio la cancellazione del turno pomeridiano della Befana - anticipato alla sera del 22 dicembre - che avrebbe accorciato la sosta invernale. Se dopo quattro incontri fruttuosi il tavolo tra Lega di A e Assocalciatori resta aperto sui due punti sui quali manca ancora l’accordo (fuori rosa e trasferimenti obbligatori), la trattativa sembra aver preso una piega positiva con un compromesso che ancora una volta favorirà le tv e svuoterà gli stadi. Sarà il presidente della Figc Abete, arbitro imparziale della disputa e vero vincitore della vicenda, a farsi garante affinchè non ci siano forzature da parte della Lega sui punti ancora in discussione. Se entro la fine di novembre, non si metterà la parola fine alla querelle legata al nuovo contratto collettivo, lo sciopero verrà riproposto - almeno nelle intenzioni dell’Assocalciatori - nella prima data utile, ovvero il 4 e 5 dicembre (15ª di campionato, con Lazio-Inter big match).
«Guardando alla qualità del lavoro fatto in pochi giorni e al lasso di tempo che ci troviamo davanti, credo che l’accordo sia scontato», così il numero uno della Lega Beretta, sicuro di un lieto fine. La sensazione è che, per quanto la categoria dei calciatori sia più determinata rispetto al passato, si vada verso l’ennesimo sciopero fallito dell’era Campana. E se la conquista di un’Epifania in famiglia può risultare una vittoria significativa, resta il fatto di un turno infrasettimanale disputato in notturna al gelo del 22 dicembre (possibile anticipo al 21 o posticipo al 23, tanto per onorare i contratti con le pay-tv). Con rischi di infortuni su campi quali Bologna, Brescia, Milano, Torino e Udine che a pochi giorni dal Natale potrebbero presentarsi innevati o ghiacciati.
L’intervento perentorio di Abete - i bene informati parlano di urla del presidente federale - determinato più che mai a risolvere il contenzioso fra le parti (e a scongiurare lo scomodo intervento del commissario ad acta) ha prodotto il sì su sei punti: dall’accordo sulla flessibilità della retribuzione, con una parte variabile e una fissa, all’aumento dei minimi salariali fino alla scelta del medico. «Se il giocatore vuole scegliere un altro dottore rispetto a quello indicato dal club, dovrà optare per una persona di comprovata capacità professionale», ha spiegato Campana.
E a margine dell’incontro sul contratto collettivo, Abete ha ricevuto nel suo ufficio il presidente della Juventus Andrea Agnelli e il direttore generale bianconero Beppe Marotta. Nel breve colloquio, si è parlato soprattutto della questione degli scudetti revocati ai tempi di Calciopoli e in particolare di quello assegnato all’Inter. I legali della Figc stanno per acquisire dal tribunale di Napoli le 90 intercettazioni ammesse nel processo penale che tirano in ballo Moratti e Facchetti e quindi l’Inter.

La Juve ha chiesto, con un esposto ben dettagliato, la revoca dello scudetto del campionato 2005-06 ai nerazzurri qualora dal procedimento di Napoli fossero emerse «macchie» anche sul comportamento dei dirigenti del club milanese.

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