In sella alla sua Yamaha Valentino Rossi ha già il gas ben aperto, tanto da risultare subito il migliore nei primi test di Sepang. La frenata arriva invece su un suo futuro nel Circus a quattro ruote, nonostante i recenti test di Barcellona al volante della Ferrari. «Mi sono divertito e sono stato veloce, ma credo sarà molto difficile vedermi correre in Formula 1», ha sottolineato il pilota di Tavullia in occasione della presentazione della nuovo Fiat Yamaha YZR-M1. Il contratto con il team scadrà alla fine di questanno, logico chiedersi cosa farà Valentino. «Le idee più chiare le avrò in estate, sto bene in Yamaha e innanzitutto parlerò con loro - così il campione marchigiano -. Posso solo anticipare che sto costruendo una casa nuova, il resto si vedrà...».
La Ducati rimane alla finestra in attesa di giugno, anche se il «Dottore» ha già ottenuto una vittoria personale, interna al suo team: da questanno il suo computer non sarà più collegato con quello del compagno di squadra Jorge Lorenzo. Tra i due non corre buon sangue e lanno scorso Rossi aveva masticato amaro per il prolungamento del contratto allo spagnolo, interpretato come una mancanza di fiducia nei suoi confronti. Poi è arrivato il nono titolo mondiale e anche la Yamaha ha dovuto sottostare alle sue richieste. I primi test sullasfalto rovente della Malesia (50 gradi) hanno dato una prima risposta: Rossi più veloce di tutti e a un secondo dalla pole del Gp di Sepang 2009, Lorenzo quinto staccato di sette decimi. Viste le premesse, al momento di ridiscutere il contratto se ne vedranno delle belle.
Intanto ha cominciato al meglio il 2010 e per farsi trovare subito pronto, Rossi ha curato in modo particolare la forma fisica, «molto importante, perché anno dopo anno la MotoGp diventa sempre più dura fisicamente». Stare in forma serve di più ora che Rossi si avvicina ai 31 anni (li compirà il 16 febbraio). «Non bisogna mai pensare di essere al top della propria forma, ma cercare sempre di migliorare e cercare di adattarsi alle nuove moto e alle nuove regole». Una di queste, lobbligo dei sei motori per tutta la stagione, ha incontrato le critiche di Valentino. «Secondo me con due in più potrebbe andare bene, ma sei sono troppo pochi e bisognerà stare molto attenti per farseli bastare. Comunque tornare alle 1000 è importante per le mie motivazioni e per rimanere più a lungo in MotoGp».
Dopo aver parlato dei suoi rivali di questa stagione («metto Stoner, Lorenzo o Pedrosa sullo stesso piano...») il «Dottore» si è soffermato anche sul ritorno in pista di Schumacher.
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