Varese, trovata dinamite per pacchi bomba

I carabinieri sequestrano 1,5 chili di esplosivo. Espulsi 52 clandestini

da Milano
Un chilo e mezzo di esplosivo, forse tritolo, è stato scoperto l’altro giorno dai carabinieri nell’ambito di una vasta operazione in Lombardia. Il ritrovamento all’inizio ha creato non poca apprensione, salvo poi ridimensionarsi con le ore quando è stato verificato che il custode dell’esplosivo era un «banale» pregiudicato. Forse intenzionato a progettare un altrettanto «banale» assalto a un furgone portavalori.
Il sequestro comunque dà l’idea di quanto sia capillare e continua l’attività delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza ai cittadini. Da tre giorni infatti centinaia di poliziotti, carabinieri, finanzieri e ghisa sono impegnati 24 ore su 24 per controllare metropolitane e rete ferroviaria, stazioni, aeroporti, edifici di culto, rappresentanze diplomatiche, ma anche le loro stesse sedi.
Una informativa dei servizi segreti giunta a Milano l’estate scorsa, indicava infatti una serie di obiettivi sensibili: in cima a tutti ovviamente la rete dei trasporti, ma anche «luoghi di culto e in generale della cristianità», vale a dire chiese e sinagoghe, ma anche parcheggi riservati alle forze dell’ordine, da attaccare con auto-bomba.
Ma è ogni intervento di polizia a essere comunque programmato anche in chiave antiterroristica. Come appunto i consueti controlli del fine settimana effettuati dai carabinieri, solitamente finalizzati alla prevenzione e repressione del crimine e alla sicurezza stradale, per impedire le cosiddette «stragi del sabato sera». Questa volta però i militari hanno quasi raddoppiato il tradizionale contingente riservato all’operazione, utilizzando anche alcuni reparti speciali.
Tra venerdì sera e domenica mattina oltre 2mila carabinieri, con 900 mezzi, hanno passato al setaccio Milano e la Lombardia, con particolare attenzione alle «aree sensibili». Scopo dichiarato «verificare e monitorare la presenza di situazioni a rischio sotto il profilo della sicurezza pubblica anche in seguito al tragico attentato di Londra». In una parola sola: antiterrorismo. Per questo dunque i controlli agli obiettivi sensibili, alle stazioni ferroviarie, alla metropolitana, alle aree dismesse, sono stati effettuati con artificieri dotati di metal detector e rilevatori di esplosivi, abbinate unità cinofile e pattuglie mimetizzate tra le gente.
Il bilancio finale parla di 7mila persone controllate, di cui 142 arrestate, in particolare 83 extracomunitari, di 52 clandestini portati nelle diverse questure lombarde per iniziare le pratiche per l’espulsione. Sono stati poi circondati e passati a pettine 9 campi nomadi e 24 aree dismesse, tradizionale ricettacolo di immigrati irregolari. E proprio nell’ambito di questo impegno, i militari di Varese hanno fatto irruzione nell’abitazione di un «balordone» di 36 anni a Lonate Pozzolo, in provincia di Varese, recuperando una pistola con matricola abrasa completa di proiettili, pronta all’uso. Nel corso della perquisizione, gli uomini dell’Arma hanno poi scovato in cantina un chilo e mezzo di gelatina esplosiva.

I vertici regionali dei carabinieri hanno subito escluso un qualsiasi collegamento dell’uomo, del resto pregiudicato per reati contro il patrimonio, con il terrorismo. Con ogni probabilità l’esplosivo era destinato a qualche assalto particolarmente cruento, forse a un furgone portavalori.

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