Piera Anna Franini
da Vienna
Si sa. Mozart pagò a duro prezzo lambizione di vestire i panni di freelance, la decisione di vendere la sua musica direttamente al pubblico di una metropoli. Vienna naturalmente, dove il compositore visse gli ultimi dieci anni (1781-1791) di una breve vita. Le alterne vicende finanziare, ritmate da incassi a picco e crolli letali, si rispecchiano nella dozzina di traslochi per la città. Spostamenti che non hanno lasciato grandi tracce: al massimo una targa, in genere un negozio o un caffè sorto proprio là dove il genio visse e operò.
Al civico 5 di Domgasse, a un passo dal Duomo, è sopravvissuto lappartamento più grande che Mozart riuscì mai a permettersi, vi spese gli anni doro (1784-87). Un documento dellepoca lo ritrae come «nobile di rappresentanza, in posizione centrale, belétage, quattro stanze, due gabinetti». Nel 1941 lappartamento venne convertito in un museo in omaggio al musicista, noto come Figarohaus. Ma con i 250 anni dalla nascita sè deciso di fare qualcosa di più. È nata la Mozarthaus Vienna, mille metri quadrati di superficie pensati per offrire uno spaccato della vita viennese di Mozart. Ledificio è una proprietà della fondazione privata Sucher che oltre allappartamento storico di Mozart, al primo piano, sè assicurata i due superiori più gli scantinati.
La Mozarthaus apre i battenti questoggi, dopo soli 14 mesi di lavori capitanati dallarchitetto Gustav Pichelmann, Joachim Riedl e Gerhard Vitek. Perché aspettare un anniversario per rendere il giusto tributo a Mozart? Riedl se la sbriga con un «Salisburgo vive nel nome di Mozart, ma Vienna ha ospitato Brahms, Beethoven, Haydn, Schubert. Difficile rendere giustizia a tutti». La realtà è che a prescindere da targhe, musei e eventi commemorativi, cari allItalia del mordi e fuggi, Mozart prospera nelle sale da concerto, in una città che è un festival senza fine. Seconda ragione: in unEuropa allargata, Vienna sta dando laddio al ruolo di città di confine, quindi coglie al balzo ogni opportunità per rilanciare se stessa. Anche la cultura fa business.
La visita alla Mozarthaus prende il via al terzo piano dove si illustrano le condizioni di vita del musicista durante gli anni viennesi. Fra pannelli luminosi e installazioni multimediali, spuntano committenti, benefattori, amici, editori, panoramiche della Vienna di fine Settecento. Interessante la sala intitolata alle relazioni che Mozart intrattenne con la massoneria. Si accenna anche allatteggiamento libertino con un gioco di aggiornate lanterne magiche collocate in modo da renderle accessibili a un pubblico adulto. Quando si può, si evocano i retroscena di alcune composizioni. Il secondo piano è dedicato ai capolavori operistici del decennio, Flauto magico è omaggiato con uninstallazione multimediale che riprende frammenti di sceneggiature storiche montate su un palcoscenico virtuale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.