Cronache

Albergatori nudi in piazza per protesta

Albergatori nudi in piazza per protesta

La nuova legge regionale sul turismo è in vigore dal primo gennaio, ma da Imperia giungono i primi echi di una protesta destinata a proseguire. A margine della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2007 della «Festa di Primavera», contenitore di eventi e manifestazioni promosso dall'amministrazione provinciale di Imperia, il vicepresidente e assessore al Turismo, Franco Amadeo (Fi), e il presidente provinciale di Federalberghi, Amerigo Pilati, non hanno risparmiato aspre critiche e promesso iniziative clamorose di protesta.
«Ci è sembrato corretto - ha esordito Amadeo - attendere l'entrata in vigore del provvedimento, che poteva ancora essere corretto prima di far sentire la nostra voce. Alcuni esempi? La Regione ci impone di gestire gli uffici Iat, che sono il biglietto da visita sul territorio, ma contemporaneamente ci ha tagliato in modo significativo i fondi. È nostra intenzione, in ogni caso, mantenere se non migliorare gli Iat, ma quello che non capiamo è lo scippo del palazzo di via Nuvoloni, a Sanremo, sede storica dell'ormai ex Apt, di cui potremo utilizzare solo l'ingresso che corrisponde al dieci per centro di tutta la struttura. E il resto che fine farà? Non ci arrenderemo certo».
«Questa legge ha fatto tutti scontenti ha concluso Amadeo -, ma per comprensibili motivi politici le uniche voci di protesta si levano da Ponente».
Secondo Amerigo Pilati, che non esclude clamorose iniziative di protesta dei suoi associati sotto gli uffici della Regione, si dovrebbe dar vita a manifestazioni di dissenso ben più pesanti. «Perché noi albergatori non proviamo a sfilare nudi?» ha proposto provocatoriamente il presidente degli albergatori. Ma quello non è l’unico timore del rappresentante della categoria che è anche preoccupato per l'esproprio da parte della Regione del sito www.rivieradeifiori.org.


«Si tratta - ha detto - della acquisizione indebita di un sito, ma anche di un marchio storico e conosciuto in tutto il mondo che non sappiamo che fine farà».

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