Economia

Alitalia, rotta sul vertice decisivo

L’esperto: sulla vicenda Volare il governo ha ancora voce in capitolo

Enrico Bonzio

da Milano

Settimana decisiva per Alitalia. Dopodomani si svolgerà l’atteso vertice governo-azienda-sindacati. Un appuntamento, questo, che, dopo i pesanti scioperi dei giorni scorsi, suona come il momento della verità.
All’ordine del giorno c’è, infatti, la verifica degli accordi sottoscritti a Palazzo Chigi nell’ottobre del 2004. Di queste intese si discuteranno e verificheranno, così recita il verbale di incontro del 25 gennaio scorso, «i tempi e i modi di applicazione, anche in relazione al piano industriale, e una sua eventuale implementazione e in relazione altresì agli impegni assunti in sede di Unione europea, Consob e del mercato».
Davanti al governo, che ha già riconfermato la validità di quegli accordi, i sindacati denunciano il mancato rispetto dell’intesa. E le cinque sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Up) asseriscono di aver fornito all’esecutivo «chiare evidenze» della situazione in cui versa la compagnia e che stride con quanto previsto dall’intesa del 2004. Il problema, spiegano, non è solo il colpo di accelerazione dato da Alitalia alla fuoriuscita dal perimetro del gruppo di Az Servizi ma anche lo stato dei conti della compagnia che prefigurano un 2006 ancora all’insegna di pesanti perdite. Una delle ipotesi che vengono ventilate è quella di “congelare” l'operazione o allungando i tempi entro cui il cda di Az Servizi deve lanciare l’aumento di capitale a favore di Fintecna o impegnando lo stesso cda di Az Servizi a non eseguire la delibera. Una soluzione di rinvio, dunque. Ma potrebbe essere troppo poco in un contesto sindacale, dove la tensione è alta. Già in queste ore, sigle quali il Sult, che non hanno firmato l’accordo dell’ottobre 2004 e che ha indetto assemblee dei lavoratori, hanno pronunciato il proprio «niet» di fronte a soluzioni che prevedano il rinvio delle operazioni di salvataggio. Qualsiasi decisione dovrà comunque essere esaminata da Bruxelles visto che ha “promosso” il piano di risanamento di Giancarlo Cimoli.
E giovedì il presidente della compagnia riferità della situazione in commissione Trasporti del Senato, mentre è prevista, forse domani, una riunione del cda sul budget 2006.

Infine riguardo alle affermazioni del ministro Roberto Maroni che giudica «inopportune» le parole del commissario di Volare, Carlo Rinaldini, favorevole a un connubio con Alitalia, registriamo le dichiarazione dell’avvocato Lucio Ghia, esperto di Diritto fallimentare, secondo il quale il governo, nel ruolo di azionista, ha voce in capitolo nell’acquisizione della compagnia “low cost” e quindi l’operazione di acquisizione non è - come ha fatto capire Rinaldini - conclusa.

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