Cronaca giudiziaria

Altre due violenze: processo "bis" per Genovese

Ammessa la richiesta di abbreviato dell'ex imprenditore, già condannato. Accusato anche di intralcio alla giustizia

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Alberto Genovese potrà essere processato con il rito abbreviato anche per il secondo filone di violenze sessuali di cui è accusato. Il nuovo processo partirà il 17 maggio. L'ex genio delle start up è già stato condannato in via definitiva a 6 anni e 11 mesi di reclusione per aver drogato e violentato due giovani modelle. Ora è imputato in un secondo filone di indagine con al centro ulteriori accuse. Tra queste altri due casi di abusi sessuali su altrettante ragazze che sarebbero state stuprate con lo stesso schema, cioè con l'uso di dosi massicce di cocaina.

Ad ammettere la richiesta avanzata dai legali di Genovese del rito alternativo, che prevede lo sconto di un terzo della pena, è stato il gup Chiara Valori. L'istanza della difesa è condizionata all'acquisizione di documenti, in particolare delle relazioni sul percorso clinico e terapeutico intrapreso dall'imputato per disintossicarsi dalla cocaina. Anche la richiesta della coimputata, la ex fidanzata Sarah Borruso, e dell'ex braccio destro Daniele Leali è stata accolta. La donna, pure lei già condannata nel primo processo, sarebbe coinvolta nei casi di violenza, mentre Leali è accusato di intralcio alla giustizia e di cessione di droga durante i festini di Terrazza Sentimento.

L'ex imprenditore del web, tuttora in carcere a Bollate, risponde anche di detenzione di materiale pedopornografico e di intralcio alla giustizia per aver tentato di convincere con soldi e regali una delle partecipanti alle feste a parlare di rapporti consensuali. Inoltre il 46enne sta concordando un patteggiamento per una presunta evasione fiscale. «Mi aspetto sia fatta giustizia in maniera serena e lontano dai riflettori», ha dichiarato ieri l'avvocato Salvatore Scuto, che difende Genovese insieme a Davide Ferrari. Gianmaria Palminteri, legale di Sarah Borruso, ha invece detto che la sua assistita «vive la sua vita», aggiungendo di avere «fiducia» nella magistratura.

Già il primo processo Genovese lo ha affrontato con il rito abbreviato e ha poi ottenuto un ulteriore sconto di pena per aver rinunciato all'appello dopo la condanna in primo grado. Lo scorso ottobre il tribunale di Sorveglianza aveva respinto la richiesta di affidamento terapeutico in comunità dell'imputato.

Il 13 febbraio 2023 l'ex imprenditore era tornato in cella, in esecuzione della condanna definitiva, dopo essere stato per mesi ai domiciliari in una clinica per disintossicarsi.

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